Archivi categoria: preparazione

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane

Fare la pizza con la macchina del pane

Sono moltissime ormai le famiglie che possiedono la macchina del pane. Contrariamente al nome con il quale è stata battezzata, la macchina del pane può essere usata in cucina per un infinità di ricette e preparazioni diverse che vanno dalle preparazioni base del comune pane a deliziosi dolci, a chi pigro come me la usa anche per preparare delle ottime salse per la pasta, per la preparazione di marmellate, per preparare la polenta, e per chi non ama sporcarsi le mani, può utilizzarla semplicemente per preparare degli impasti, che successivamente può terminare di cuocere nel forno di casa.

Il vantaggio di possedere la macchina del pane, è racchiuso tutto in un timer, lo impostiamo ad una determinata ora, e per quella ora ci farà trovare pronto il pane appena sfornato o qualsiasi altro prodotto che vogliamo realizzare. Pensa a tutto lei, basta inserire tutti gli ingredienti in un cestello e spingere un bottone.

La macchina del pane non è intelligente, ha una tastiera dalla quale impostiamo un programma di lavorazione e quindi la riuscita o meno di una determinata ricetta dipende solo da noi. Sono tutte uguali, indipendentemente dalla marca e modello, hanno dei programmi già pre-impostati: normale, rapido, express, integrale, cottura, dolci, marmellate, bianco.

In questo post, vediamo come fare la pizza con la macchina del pane.

Non c’è alcuna possibilità di commettere errori, in quanto tutto il processo avviene in automatico spingendo un semplice bottone, possiamo solo interagire sulla qualità e la quantità degli ingredienti.

In rete purtroppo la ricetta base della pizza spesso viene stravolta da casalinghe impreparate o da pseudo chef, che aggiungono alla ricetta base gli ingredienti più strani, come latte, miele, birra o addirittura consigliano l’uso di acqua gassata per impastate,per non parlare della quantità di lievito usata, che varia dai pochi grammi al cubetto intero di 25 grammi, ma se vogliamo realizzare una pizza, esiste solo una ricetta, quella classica.

Ingredienti per fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane.

Inserite nel cestello della macchina del pane gli ingredienti nell’ordine nel quale sono elencati:

Acqua 280 grammi

3 cucchiai di olio extra vergine di oliva

1 cucchiaio di sale fino

1 cucchiaio di zucchero

Farina tipo “O” 500 grammi

Lievito di birra 5 grammi

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane
Macchina del pane

Stop….mi dispiace per voi ma non c’è altro da aggiungere. Se impastate alle 17:00 la vostra pizza sarà pronta da infornare e consumare alle 20:00

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane
Impasto pronto da dividere

Terminata la fase di impasto nella macchina del pane, tiratelo fuori, dividetelo in 4 palline,

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane
Le palline di impasto per la pizza

copritele con un canovaccio e mettetele in un luogo della casa caldo (35 gradi circa) a riposare. Posso consigliarvi se non avete di meglio di lasciarlo riposare nel vostro forno di casa con la luce accesa, il calore prodotto dalla piccola lampada nel forno darà la giusta temperatura all’impasto affinchè lieviti.

Se volete saperne di più sulla lievitazione leggete questo articolo.

Alle 19:45 tirate fuori l’impasto dal luogo che avete scelto per farlo riposare, spianate le palline in contenitori tondi, avendo cura di spingere l’impasto dal centro verso l’esterno (senza strapparlo), se non siete esperti, leggete questo post.

Fare-la-pizza-con-la-macchina-del-pane
Pizza spianata pronta da infornare

Condite a piacere e mettete a cuocere nel forno di casa precedentemente pre-riscaldato a 200 gradi per 10 minuti o fino a quando il bordo esterno risulterà essere dorato.

Se vuoi saperne di più sul pane e sulla macchina del pane consulta wikipedia cliccando qui

La stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza.

In tanti anno che faccio questo lavoro, mi è capitato di vedere migliaia di colleghi intenti alla stesura delle palline della pizza. Devo confessarvi che non c’è un modo giusto e uno sbagliato per stendere le palline, ognuno adotta la sua tecnica personale e collaudata nel tempo.

Stesura delle palline della pizza
La stesura

Stesura delle palline della pizza.

Per avere un sicuro successo, è sufficiente attenersi ad alcune regole:

L’impasto deve essere ben lievitato, deve almeno avere raddoppiato il suo volume.

Quando si procede alla stesura della pallina, non dobbiamo mai schiacciare il bordo, altrimenti sforneremo una pizza senza bordo. Partite dal centro spingendo i gas prodotti dalla lievitazione verso l’esterno.

Tutto il resto è…….pratica, molta pratica. Questa è la ragione principale per la quale si frequenta un corso per pizzaioli.

Ad una pizza stesa male, che ha assunto una forma poco presentabile, è preferibile una pallina per pizza stesa con il mattarello. Avrà sicuramente poco bordo intorno, ma il risultato in termini estetici sarà migliore.

Ho voluto aggiungere un video per facilitare il vostro compito. Un pizzaiolo impiega mediamente poco più di 30 secondi per la stesura delle palline della pizza.

Video realizzato da SC web marketing agency

Ti piacerebbe essere sempre aggiornato sui segreti della pizza? Iscriviti al nostro sito per ricevere la nostra newsletter mensile interamente dedicata alla pizza. In poco tempo e seguendo i nostri consigli riuscirai a fare una pizza a casa tua per i tuoi ospiti, che non avrà nulla da invidiare a quella acquistata in pizzeria. Per maggiori informazioni sui benefici che potrai avere registrandoti al nostro sito.Clicca qui

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review
Share Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook o semplicemente premi “G+” per suggerire questo risultato nelle ricerche in Google. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie!

 

La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica della pizza

Dopo avere affrontato l’articolo che riguarda il glutine e la pizza, oggi vedremo il comportamento del glutine nell’impasto della pizza.

Sono molto felice che molti di voi mi abbiano scritto ringraziandomi per avere fatto chiarezza sul glutine, in quanto una volta che ci è chiaro questo concetto, possiamo passare a vedere come si comporta il glutine nel nostro impasto per la pizza.

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica puo essere più o meno forte a seconda del tipo di farina che abbiamo usato per l’impasto, trattiene nel suo alveolo i gas che si formano durante la lievitazione (leggi questo articolo se non lo hai gia fatto) e lo fa rigonfiare e quindi aumentare di volume.

Vi sarà sicuramente capitato di provare a stendere la pallina della vostra pizza, e notare che è molto elastica, troppo elastica, questo succede quando la maglia glutinica non ha terminato il processo di rilassamento, ovvero non si è ancora completato il processo di lievitazione. A molti di noi sarà sicuramente capitato di cercare di stendere la pallina dell’impasto per pizza e trovare enorme difficoltà nel farlo, avendo la sensazione di lavorare con un elastico, questo accade quando l’impasto non ha ancora terminato il processo di lievitazione. Dando all’impasto il giusto tempo di riposo, riusciremo a stendere la pallina senza alcun problema, e anche durante la cottura la maglia glutinica sarà in grado di trattenere i gas.

Conclusione:

Ogni impasto ha i suoi tempi di lievitazione, che possono essere influenzati da diversi fattori: la temperatura dell’ambiente in cui viviamo, la farina, l’acqua, il tipo di lievito, la quantità di sale nell’impasto. Non ci dimentichiamo che durante il processo di lievitazione, avviene la maturazione dell’impasto, processo descritto in questo articolo, che andrà ad influire sulla leggerezza e digeribilità del nostro prodotto finito.

Sei interessato a conoscerne di più sulla pizza? Accedi al nostro corso online gratuito.

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica visibile nella pizza

Articolo: La maglia glutinica della pizza

Visita anche il sito di S.C Agenzia di web marketing

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review
Share Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook o semplicemente premi “G+” per suggerire questo risultato nelle ricerche in Google. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie!
Focaccia di patate

Focaccia di patate

Focaccia di patate

Focaccia di patate

La focaccia di patate, in apparenza molto simile ad una pizza bianca, è un prodotto facilmente acquistabile in molti forni della penisola.

Focaccia di patate

Molto soffice al suo interno, e croccante nel suo esterno. La sua morbidezza è dovuta al fatto che tra i suoi ingredienti figurano le patate, molto facile da lavorare, di solito alta, e lievitata alla perfezione, visti i tempi molto piu brevi di lievitazione rispetto alla focaccia normale. Propongo questa ricetta a tutti quelli che vogliono cimentarsi a casa, la sua riuscita è garantita e può essere realizzata in qualche ora. Solitamente viene condita con olio extra vergine di oliva e qualche erba aromatica, tipo il timo e il rosmarino, ma sono ormai in molti a condirla con i classici ingredienti della pizza al piatto: pomodoro, mozzarella, alici e chi più ne ha, più ne metta.

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

  • Farina 00 500 g
  • Patate piccole a pasta bianca2 o 3 patate
  • Acqua tiepida150 ml
  • Lievito di birra fresco15 g
  • Olio extra vergine di oliva 3 cucchiai
  • Sale2 pizzichi
  • Rosmarino Quanto basta

LA PREPARAZIONE

Lessate le patate in acqua bollente per circa 20 minuti, quindi pelatele e schiacciatele. Fatele raffreddare completamente.

In una ciotola capiente setacciate la farina.

Aggiungete le patate schiacciate, il sale e 3 cucchiai di olio.

Sciogliete il lievito in una tazza con l’acqua tiepida e aggiungete il liquido ottenuto poco per volta nella ciotola con la farina. Iniziate a impastare nella ciotola per amalgamare gli ingredienti, quindi trasferite l’impasto su una spianatoia e continuate a lavorarlo per una decina di minuti, fino a ottenere una palla morbida ed elastica

Lasciate lievitare per circa 1 h e 30 minuti o fin quando l’impasto sarà raddoppiato.

Trascorso il tempo di lievitazione, dividete l’impasto in 4 parti da stendere in 4 teglie da forno in uno spessore di circa 1,5 cm e con 20 cm di diametro.

Ricordatevi di ungere abbondantemente le teglie con l’olio extravergine di oliva. Lasciate lievitare ancora l’impasto steso nelle teglie per poco meno di un’ora.

Prima di infornare le focacce, conditele a piacere ad esempio aggiungendo erbe aromatiche, qualche granello di sale grosso e un filo di olio.

COTTURA

Preriscaldate il forno ventilato a 220 °C, quindi infornate facendo cuocere le focacce per circa 20 minuti.

Servite calda, tiepida o fredda.

Pizza con patate

 

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

La pizza fritta ricetta e preparazione

La pizza fritta-ricetta e preparazione

La Pizza Fritta Ricetta e Preparazione dello chef Silvio Cicchi.

La pizza fritta

In questo articolo vi introdurrò la pizza fritta-ricetta e preparazione. La pizza fritta è largamente diffusa in tutto il sud Italia, sembra proprio che in ogni regione assuma un nome e un ripieno differente!! Le origini della pizza fritta risalgono al dopoguerra, quando per le strade di Napoli le donne friggevano il semplice impasto della pizza, ma senza alcun ripieno o condimento. Considerata una variante più povera della pizza classica, con il passare del tempo fu riempita in modi differenti, fino ad arrivare alla ricetta odierna, che prevede una deliziosa farcitura di ricotta e salumi. L’impasto della pizza fritta, del tutto simile a quello della pizza napoletana classica, i dischi di impasto sono riempiti di ricotta, pepe e dei pezzetti di grasso o strutto. In qualche regione è previsto l’uso di provola affumicata, o di mozzarella di bufala. I dischi di impasto vengono farciti, ripiegati a mezzaluna come un calzone, e fritti in olio di semi bollente fino al raggiungimento della doratura. Oggi la piu classica e popolare delle pizze fritte è senza dubbio quella farcita con ricotta e salame.

La Pizza Fritta Ricetta e Preparazione

Pizza fritta ricetta e preparazione

 

La pizza fritta

 

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

Errori da non fare quando preparate la pizza a casa vostra

Avete mai provato a fare la pizza a casa vostra?

Impasto pizza a mano
Impasto pizza a mano

Tutti abbiamo provato almeno una volta a fare la pizza a casa nostra, ottenendo risultati diversi, alcuni soddisfatti dal
prodotto ottenuto, squisita, bella da vedere, con ingredienti accuratamente selezionati, capita a volte, che la nostra pizza
non riesca proprio come ce la immaginavamo.

Non mi sembra proprio il caso di scoraggiarsi, facendo un po’ di attenzione e seguendo i nostri consigli, potrete ottenere
ottimi risultati anche a casa vostra.
In tanti anni che faccio questo lavoro, ho acquisito la necessaria esperienza e conoscenza, mi è capitato moltissime volte di
assaggiare la pizza fatta dalle varie casalinghe piu o meno brave, e ho cercato di racchiudere in questo articolo un elenco
dei difetti incontrati, cosicchè possiate affrontarli e risolverli durante la preparazione delle vostre pizze fatte a casa
vostra.
Questo è un elenco degli errori più comuni:

Forte odore di lievito di birra
L’uso di farine non adatte per l’impasto della pizza
Un incorretto uso dell’impasto nella preparazione della pizza
Cattivo uso di ingredienti “acquosi” come il pomodoro, i funghi, la mozzarella.

Forte odore di lievito di birra

La paura che tutti coloro che preparano la pizza a casa propria è la seguente: Ma se poi non lievita, che cosa mangiamo per cena? che figura ci facciamo con gli invitati? e quindi…..giù con moltissimo lievito!!!! Certo che così il vostro impasto lieviterà di sicuro, ma ci saranno delle conseguenze negative per la vostra pizza. Questo è cosa potrebbe accadere: Avrete una lievitazione molto rapida, ma tutto ciò impedisce la maturazione dell’impasto, mentre assaporerete la vostra pizza, avrete un forte odore di lievito nell’impasto e nella pizza cotta, una scarsa fragranza ed un aromaticità impercettibile,il profumo dominante sarà solo quello del lievito.La vostra pizza sarà spugnosa, e tenderà a seccarsi e sbriciolarsi facilmente.
Risolverete questo errore facilmente, testando voi stessi che la giusta quantità di lievito per ogni chilo di farina è davvero di pochi grammi, come potete osservare dalla nostra ricetta base per pizza, Iniziate usando solo mezzo cubetto di lievito di birra, successivamente nei prossimi impasti usatene sempre meno, fino a che troverete il giusto equilibrio tra i vostri tempi di impasto e la giusta maturazione.

L’uso di farine non adatte per l’impasto della pizza

Quando si decide di preparare la pizza a casa propria, non sempre si dispone della giusta farina pre preparare l’impasto.Magari vi è rimasto un mezzo pacco di farina che avete usato ultimamente per fare dei dolci e decidete di usare quella.
I risultati ottenuti potrebbero essere:
Una lievitazione molto rapida, Una massa poco consistente, durante la stesura dell’impasto noterete che tende a strapparsi e
a bucarsi, dopo la cottura l’impasto potrebbe risultare troppo friabile. La ragione di tutto ciò è dovuta alla scarsa quantità di glutine contenuto nella farina.La sua debolezza lo farà bucare durante la lavorazione, inoltre opporrà scarsa resistenza ai gas che si formano durante la lievitazione e quindi si gonfierà rapidamente.
Con queste caratteristiche si otterrà, come nel caso di troppo lievito, una pizza poco fragrante e aromatica e sempre per la
stessa ragione: poco tempo per la maturazione e la formazione dei composti aromatici per lievitazione rapida.
Per evitare questo problema bisogna scegliere farine con maggior contenuto di glutine.Sommariamente si può dire di usare
farine “0” e magari controllare che il contenuto di proteine riportato nell’etichetta nutrizionale sia almeno del 10%.

Un incorretto uso dell’impasto nella preparazione della pizza

Quando prepariamo le pizze a casa nostra e stendiamo l’impasto, di qualsiasi forma lo vogliamo ottenere, spesso per inesperienza ci capita di lavorarlo troppo a lungo, o magari di reimpastarlo nuovamente per potere ricominciare da capo.
L’impasto non va assolutamente trattato così, e reagisce in questo modo:
Diventerà sempre piu difficile la stesura delle palline
diventa duro e troppo elastico da stendere
Nella fase di cottura, la pizza non si gonfia e resta compatta e biscottata
Tutto questo perchè manipolando troppo a lungo l’impasto avremo la perdita dei gas di lievitazione e la reazione del glutine
che indurisce l’impasto.
La perdita dei gas di lievitazione è dovuta al ripetuto schiacciamento: schiaccia e rischiaccia, i gas che rendevano
l’impasto gonfio, soffice e lievitato scappano fuori facendo tornare l’impasto quasi al volume di partenza e lasciandolo molto più compatto.Il glutine, che possiamo immaginare come formato da cordicelle minuscole, reagisce alla manipolazione “arricciandosi”. La conseguenza, al livello di sensazione sotto le mani, è un impasto più duro, più elastico e quindi più difficile da stendere.
Bisogna fare tutto il possibile a monte per evitare che questo problema si presenti:
preparare le palline con cura, evitando di schiacciarle troppo, accompagnando il movimento solo con i palmi delle mani. Una
pallina che ha mantenuto la sua giusta quantità di gas è il seme per riuscire a ottenere una forma regolare e una consistenza
corretta lasciar riposare le palline, in modo da fargli riprendere un po’ di lievitazione per “ricaricare” il gas perduto
il riposo aiuta anche il glutine e ridistendersi e un glutine disteso facilita moltissimo la stesa perché diminuisce l’elasticità
imparare bene come stendere la pallina schiacciandola il meno possibile con le mani. “Ok, ma se comunque per qualunque ragione devo manipolare molto l’impasto non ho speranza?”
Se anche utilizzando tutte le attenzioni possibili, siete costretti a dover manipolare o rimpastare una pallina, converrà procedere riformando la pallina e lasciandola riposare per almeno 10 minuti (magari se ne avete altre da stendere, lascerete questa per ultima), sempre per dare un minimo di tempo al glutine di distendersi e alla lievitazione di riformare un po’ di gas.

Esagerare con il pomodoro o altri condimenti acquosi

Cuocere una pizza a puntino significa riuscire a far perdere l’acqua agli ingredienti di condimento, senza che bagni l’impasto e resti lì a fare la pozzetta.
Quando non si riesce a ottenere questo risultato:
la pizza non si cuoce bene nel disco centrale, resta gommosa e semicruda nello strato subito sotto il condimento
l’acqua in eccesso resta sopra la pizza e al taglio bagna tutto
l’acqua in cottura può fuoriuscire dalla pizza e andare sulla superficie di cottura, sporcando e bruciacchiando
È un difetto grave, perché compromette la riuscita della pizza, rendendola anche immangiabile nei casi peggiori.
I rischi maggiori si corrono con l’uso di:
mozzarella molto acquosa, non scolata
pomodoro molto acquoso, non scolato
troppo pomodoro
troppi funghi
temperatura del forno troppo bassa

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

Lievito Madre Naturale

Come preparare il lievito Madre (lievito naturale) in casa

Quando ero ragazzo, ascoltavo spesso i miei nonni che mi raccontavano le loro esperienze di vita. Tra tutte quelle storie, alcune mi sono rimaste impresse nella mente, una di queste su
tutte diceva che ai loro tempi quando una ragazza si sposava, portava con se la “dote” composta da cose al tempo preziose, lenzuola, ascigamani, oggetti preziosi e il lievito madre. Questo lievito naturale si tramandava da generazioni in generazioni, non era altro che un pezzo di pasta del pane che veniva regalato come simbolico augurio per la nuova generazione. A quel tempo non esistevano i cubetti di lievito che oggi troviamo in tutti i
supermercati.
Lievito Madre Naturale
La nuova famiglia impastava quel pezzo di pasta “madre” con nuova farina e acqua e il nuovo pane lievitava, e così si produceva il nuovo pane. Ad ogni nuovo impasto si staccava un pezzo di pasta che sarebbe servito la prossima volta. E così via per mesi, anni, decenni, di famiglia in famiglia e di generazione in generazione.

Sono sempre stato affascinato dalla lievitazione e da questa storia, chissà che anche questo non abbia influito sulla mia scelta di fare il pizzaiolo. Pensare che in quel pezzo di pasta, frutto di impasti, rimpasti e ancora rimpasti, ci siano frammenti di vita quotidiana degli anni, dei secoli passati, è incredibile. Tra tutti i granelli di farina di quell’impasto, se ne cela ancora qualcuno della nonna o della bisnonna.

Per tutte quelle persone che si sono sposate recentemente e non hanno portato con loro la “dote”, suggerisco questi pochi consigli per creare a casa vostra un nuovo ceppo di lievito madre.

Il risultato: la fragranza, il profumo, la complessità e l’articolazione aromatica, il piacere dell’autoproduzione dello stesso lievito.

Come si ottiene?

Si può fare come nelle famiglie di un tempo: staccarne un pezzo da qualcuno che lo usa, così si ha la certezza che è vivo, attivo e operativo da subito.

Ma la partenza da acqua e farina, è innegabile, è di maggior soddisfazione e permette di entrare in sintonia diretta con il lievito.

Diventerà il proprio lievito, uguale a quello di nessun altro, perché figlio di un ambiente diverso per ognuno. L’esatto opposto della standardizzazione del lievito di birra.

Provare a partire è semplice:

impastare in una tazza pulitissima 50g di acqua e 100 di farina
ottenere un impasto cremoso, umido coprirlo con un piattino, in modo che sia protetto, ma non sigillato, abbandonarlo in un luogo senza correnti d’aria e un po’ tiepido, l’ideale per me è un angolo
di un pensile di cucina. Verificare ogni giorno cosa succede: entro due o tre giorni deve dare segni di fermentazione (bolle e sollevamento, odore acido). Se non succede, diventa sempre più probabile l’apparizione di muffe e conviene riprovare da capo, magari scegliendo una farina meno raffinata.Quando lo troverai fermentato, vorrà dire che ci si sono trovati bene alcuni microorganismi, i nostri lieviti, che avranno bisogno di nutrimento.
E glielo fornirai tu: impasta l’embrione di lievito madre con altra acqua e farina fresca, per ottenere un impasto di consistenza analoga al primo e via di nuovo in scaffale.
Questo si chiama “rinfresco”.
Segui i passi precedenti ancora due o tre volte, controlla sempre che l’odore sia acidulo senza esagerazioni, che si formino bolle e che l’impasto si gonfi un po’.
Ora che il lievito naturale (o lievito madre) reagisce più rapidamente e che basta un giorno o anche meno per far rifermentare il rinfresco puoi provare a farci un primo impasto di pane.
Finché non sarai sicuro della sua efficacia, sarà meglio non usarlo per la pizza.

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

Come fare la pizza a casa in modo veloce e buona

Come fare una buona pizza in casa in modo veloce e buona

Silvio Cicchi Executive Pizza Chef
Silvio Cicchi Executive Pizza Chef

Molte volte ci capita di avere ospiti last minute e non c’è cosa migliore che preparargli una buona pizza. Con questa semplice ricetta, in meno di due ore riuscirete a preparare per loro un ottima pizza che sia anche bella da vedere, gratificante, e per chi non è molto esperto/a, molto facile da realizzare.

  1. In una ciotola versa la farina 00, aggiungi il lievito precedentemente sciolto in una ciotola con dell’acqua tiepida,mescola il tutto, aggiungi piano piano dell’acqua tiepida per aiutarti a comporre l’impasto che alla fine risultera’ essere morbido e non appiccicoso.aggiungi il sale e olio di oliva, Lavora la pasta fino a che l’impasto risultera’ omogeneo e ben compatto, a questo punto mettilo in una ciotola e coprilo con della pellicola ed una coperta e tienilo in un ambiente caldo per circa 1 ora, la pasta raddoppierà il suo volume.

  2. Accendiamo il forno al massimo e prepariamo le teglie leggermente oliate o con la carta da forno. Nel frattempo che il composto lievita prepara in un recipiente il pomodoro con poco olio e sale e origano e in piccoli recipienti tutti gli ingredienti che piu’ ti piacciono, olive, wurstel, tonno cipolle, capperi, acciughe, funghi, verdure grigliate o sott’olio, naturalmente prepariamo la mozzarella a cubetti.

  3. Trascorso il tempo di lievitazione prendiamo un pezzo di pasta e con il mattarello appiattiamo e facciomo lo spessore che preferiamo tenendo conto che nel forno gonfieranno un pochino.Condiamo con il pomodoro e con cio’ che piu’ ci piace, e per ultimo mettiamo la mozzarella. Inforniamo per 15 minuti, se neccessario dopo 10 minuti controllate la cottura. Quando sono pronte sfornate e prima di tagliarle lasciate riposare per 5 minuti in modo che il condimento si assesti, quindi procedete al taglio e che dire…buon appetito!

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

La regola del 55, il sale e i grassi nell impasto della pizza.

Continuiamo con la discussione sugli ingredienti dell’impasto, è il momento di dedicarci agli altri due ingredienti obbligatori: l’acqua ed il sale.

Impasto pizza a mano
Impasto pizza a mano

Parleremo anche dell’uso dei grassi, ma in questo caso già entriamo nel campo degli ingredienti opzionali, su cui, tanto per cambiare, in genere si contrappongono veementemente filosofie diverse tra loro.

Iniziamo dall’acqua, secondo solo in ordine di quantità rispetto alla farina, ma equivalente ad esso in termini di importanza; è infatti proprio l’incontro tra acqua e farina a rendere possibile la formazione di un impasto.

Quale e come utilizzarla è un altro elemento importante da comprendere per preparare la pizza in casa. Il primo consiglio è utilizzare acqua minerale naturale perché risulta più comoda rispetto all’acqua del rubinetto per tre motivi:

  1. L’acqua del rubinetto contiene cloro, utilizzato come disinfettante; proprio questa sua caratteristica antisettica ne fa un nemico dei lieviti e quindi non è il caso di metterlo dentro i nostri impasti. Qualora vi trovaste sprovvisti di acqua minerale in bottiglia e siete quindi costretti ad utilizzare l’acqua del rubinetto, dovete lasciarla prima in una caraffa per almeno un’ora in modo da dare tempo al cloro di evaporare.
  2. In alcune zone l’acqua del rubinetto può essere eccessivamente dura ed in questo caso l’unico modo per avere un’acqua più dolce è prenderla al supermercato (Sant’Anna, Levissima, Sanbenedetto, Santacroce, etc.);
  3. E’ più semplice gestirne la temperatura, mettendola o meno in frigo a seconda della stagione e della temperatura ambiente.

Questo ultimo punto è importante perché la temperatura dell’acqua è l’unico elemento che possiamo variare per tenere sotto controllo la temperatura finale dell’impasto. Tra estate ed inverno possiamo avere differenze nella temperatura ambiente (intesa come temperatura del locale dove realizziamo il nostro impasto) anche di 10 gradi e di questo dobbiamo tenere conto.

L’impasto per la nostra pizza dovrebbe avere una temperatura di circa 24 gradi. Considerando che durante l’impastamento produciamo calore, se la temperatura ambiente è di 30° abbiamo un piccolo problema. L’unico modo per intervenire è la temperatura dell’acqua che infatti dovremo mettere in frigorifero durante la stagione calda.

Una buona regola empirica è la cosiddetta regola del 55: la somma della temperatura ambiente, della temperatura della farina (che convenzionalmente consideriamo uguale alla temperatura ambiente) e della temperatura dell’acqua deve darci il valore 55.

Facciamo un esempio: se la nostra temperatura ambiente è di 20°, allora l’acqua dovrà essere più o meno a 15° (20 + 20 + 15 = 55); se invece abbiamo 25° come temperatura ambiente, allora l’acqua dovrà essere intorno ai 5°.

Passiamo al sale e anche qui è necessario tenere a mente un paio di cosucce su come utilizzarlo correttamente.

sale impasto pizza

Il sale è un inibitore del lievito e quindi va messo nell’impasto il più tardi possibile (il lievito invece si mette da subito disciolto nell’acqua). il sale ha una azione positiva sulla formazione del glutine, quindi aiuta nella chiusura finale dell’impasto.

L’utilizzo dei grassi nell’impasto per la pizza è largamente diffuso, ma non è assolutamente indispensabile, in particolare a casa. Una delle funzioni del grasso nell’impasto è quella di ritardare il raffermamento, pericolo poco temibile quando la pizza viene sbranata entro 15 minuti al massimo dalla cottura.

olio e burro nell impasto per pizza

Rimane la questione del gusto personale e la propria propensione all’assunzione di grassi, in ogni modo, se decidete di utilizzarli, sappiate che vanno inseriti ad impasto già chiuso e molto gradatamente.

Il tipo di grasso sicuramente più diffuso è l’olio extravergine, ma anche lo strutto è una scelta plausibile.

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review

Lievito madre o lievito di birra per impasto per pizza?

Lievito madre o lievito di birra per impasto per pizza
Lievito di birra

Lievito madre o lievito di birra per impasto per pizza. Il compito del lievito negli impasti e quello di aumentarne il volume; per lievitazione infatti si intende proprio questo.

L’aumento del volume di un impasto è dovuto sostanzialmente all’introduzione di gas al suo interno, cosa che può avvenire in modi diversi.

Se prepariamo un pan di spagna introduciamo aria nell’impasto quando incorporiamo gli albumi montati a neve, mentre se prepariamo dei biscotti generalmente sfruttiamo una reazione chimica utilizzando un agente lievitante (bicarbonato di sodio o di ammonio) che produce anidride carbonica.

Lievito madre o lievito di birra per impasto per pizza

Per il pane e per la pizza, invece, si utilizza una lievitazione di tipo biologico. La produzione di anidride carbonica avviene per effetto del metabolismo di particolari micro-organismi; esistono due tipologie di lieviti biologici: il lievito di birra ed il cosiddetto lievito madre o naturale.

Il nome è un po’ fuorviante in quanto qualsiasi lievito è naturale (nel senso che tutti esistono in natura), ma l’appellativo di “naturale” comporta che intorno a questo tipo di lievito si sviluppi spesso un alone di “mito”. Così, il lievito madre è considerato, senza particolare ragioni, una scelta più “biologica”.

La differenza principale tra il lievito di birra ed il lievito naturale sta nel fatto che mentre il primo è composto da un unico tipo di micro-organismo, il secondo è invece una colonia di molti tipi di micro-organismi, molti dei quali hanno effetti complementari a quelli responsabili della lievitazione e questo fa si che un prodotto realizzato con lievito naturale sviluppi profumi e sapori più ricchi, migliorandone al contempo la conservabilità e la digeribilità.

Quindi meglio usare il lievito naturale per la pizza? Io direi di no e vi spiego perché.

  1. Innanzitutto il lievito naturale è molto più complesso da gestire a casa. La sua creazione ed il suo corretto mantenimento necessitano un’attenzione costante (è un po’ come avere un animale in casa, magari non c’è bisogno di portalo fuori a fare i bisogni, ma anche lui vuole mangiare e ogni tanto bisogna pure fargli un bagnetto).
  2. La seconda controindicazione del lievito naturale è la scarsa costanza nelle prestazioni, in particolare se non viene utilizzato molto spesso (come invece avviene in una pizzeria ad esempio).
  3. La terza considerazione è che la pizza si mangia appena sfornata e quindi i benefici sulla conservabilità in questo caso si perdono.

Il lievito di birra è invece semplice da utilizzare e bastano poche regole di attenzione per conservarlo correttamente. I risultati sono molto più regolari; se proprio siete fanatici del lievito naturale, vi consiglio di utilizzarlo non in sostituzione del lievito di birra ma in aggiunta; in questo modo potrete sfruttare la spinta lievitante del lievito di birra e avere al contempo i benefici organolettici del lievito madre.

Dar vita ad un proprio lievito naturale non è complicato, ma richiede un po’ di tempo; se avete intenzione di farvi anche il pane, vale la pena averne uno a portata di mano.

Torniamo al lievito di birra; il formato più comune è il panetto da 25 grammi di lievito fresco; è possibile anche acquistare il lievito di birra in forma secca, ma personalmente ve lo sconsiglio. Quando comprate il lievito assicuratevi che la data di scadenza sia il più possibile lontana e poi sbrigatevi a rimetterlo in frigorifero a 4°.

Scoprirete che un panetto da 25 grammi è una enormità di lievito, noi ne utilizzeremo pochissimo; una volta aperto però il panetto non conservatelo oltre una settimana avvolto nella pellicola alimentare, dopodiché buttatelo pure; se vi sembra uno spreco pensate sempre che costa circa 25 centesimi, meglio averlo sempre giovane e forte, un lievito mezzo morto vi farà avere un risultato finale insoddisfacente.

Il lievito di birra fresco deve essere di colore beige uniforme, se notate parti con colorazioni “strane” cercate di eliminarle e cercare una parte non contaminata; generalmente la parte centrale è meno esposta ad agenti contaminanti ed è quindi da preferire.

Lievito madre o lievito di birra per impasto per pizza

[RICH_REVIEWS_SNIPPET] Rate & review