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Guida alla Farina per Pizza Quale Usare

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare. In questo articolo è contenuto l'”A B C” di un pizzaiolo, di un pasticciere o di un fornaio. Tutti coloro che si apprestano a preparare la pizza o il pane in negozio o a casa propria dovrebbero conoscere alla perfezione il contenuto di questo post.

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare
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Guida alla Farina per Pizza Quale Usare

La farina…. perchè non diamo il giusto valore alla farina che usiamo? Spesso commettiamo il nostro primo errore nella preparazione della pizza già dalla scelta della farina che acquistiamo sullo scaffale del supermercato. Sono stanco di ascoltare lamentele accostate ad un prodotto male riuscito, dando la colpa al proprio forno, alla lievitazione, al lievito che non era buono oppure non ne è stato messo abbastanza nell’impasto. Da tutto questo è nata l’esigenza di scrivere ancora una volta dei chiarimenti su questo prodotto che è l’ingrediente base della panificazione in tutte le cucine del mondo.

Ogni farina possiede delle caratteristiche particolari che la rendono adatta per uno o per un altro tipo di preparazione.

Vediamo insieme i tipi di farina di grano tenero, il loro utilizzo, la differenza tra la loro forza (W) e le proteine, così saremo in grado di fare la giusta scelta nell’acquisto:

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare
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Guida alla Farina per Pizza Quale Usare

FARINA TIPO 00

La farina 00 è la farina più comune, si ottiene dalla lavorazione della parte più interna del seme del grano tenero, a dirvi la verità quando arriva a noi, la 00 non contiene più nulla, visto che, nel processo di macinazione vengono eliminati fibre, sali minerali e vitamine. Sarà sicuramente facile da lavorare, ma non apporta alcun nutriente al nostro organismo, anzi sono in molti a dire che fa male, ricchissima di zuccheri e difficile da digerire.

FARINA TIPO 0

Appena meno raffinata della 00, la farina tipo 0 e molto utilizzata nella produzione del pane perchè contiene molto glutine.

FARINA TIPO 1

L’elevato contenuto di crusca e germe del grano rendono la farina tipo 1 ricchissima di sostanze utili per il nostro organismo. Molto usata per la produzione di pane, pizza, dolci e prodotti da forno.

FARINA TIPO 2

La farina tipo 2 è una farina semi integrale, molto fibrosa e macinata più grossolanamente. Molto più semplice da lavorare rispetto alla farina integrale. Proprio per via del suo grado di macinazione la farina tipo 2 lievita molto più lentamente di una 0 oppure di una 00. Questo tipo di farina viene impiegato nella panificazione, in pizzeria e in pasticceria per alcuni tipi di dolci.

FARINA INTEGRALE

La macinazione non raffinata, da a questo tipo di farina una consistenza granulosa al tatto. Contiene il più alto numero di nutrienti visto che viene macinato l’intero chicco di grano. Nonostante il suo utilizzo sia molto limitato in quanto molto difficile da lavorare, è la migliore. Se decidete di acquistarla, cercate una farina integrale macinata a pietra, la macinatura lenta non fa surriscaldare il chicco che manterrà tutte le sue proprietà.

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare
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La Forza delle farine

La farina è classificata anche in base alla propria forza (W). la forza della farina è la capacità di assorbimento dei liquidi durante l’impasto e la capacità di trattenere l’anidride carbonica durante la lievitazione (vedi la maglia glutinica della pizza) e si misura in base alla proteina del glutine contenuta (gliadina+ glutenina).

Una farina forte verrà usata per prodotti a lunga lievitazione come pane, pizza, panettoni natalizi e torte pasquali con formaggio, Una farina debole è indicata per produzioni che non necessitano di lunghe lievitazioni, tipo pasta frolla, pasta brisè eccetera.

La forza della farina la trovate scritta sulle stesse confezioni, l’unità di misura è la W, la scala della forza va da una debole 130W alla più forte 500W.

Ecco come vengono impiegate:

Farine deboli fino a 170W

Queste farine assorbono circa il 50% dei liquidi e sono farine ideali per lievitati come i biscotti

Farine medie da 180W a 260W

Assorbono in fase di impasto liquidi che possono raggiungere il 65% del peso e sono usate per prodotti che contengono un quantitativo medio di liquidi come i panini.

Farine forti da 270W a 350W

Assorbono dal 65 al 70% di liquidi ed è ideale per LA PIZZA. Per una buona pizza spesso si prepara una miscela contenente farina manitoba. La farina MANITOBA è spesso usata per aumentare la forza di farine deboli, ha una propria forza di circa 350W ed arriva ad assorbire anche il 90% di liquido.

Farine forti oltre i 350W

Queste farine arrivano ad assorbire fino al 90% di liquido. Vengono usate spesso dai pasticcieri per preparare deliziosi panettoni e pandoro.

In italia, specialisti nel complicare le cose è in vigore la legge numero 580 che con le sue successive modifiche stabilisce che sul sacchetto della farina sia indicato la classificazione in base alle ceneri ovvero i sali minerali che restano intatti dopo la raffinazione: più le ceneri sono basse e più la farina è raffinata.

Farina di grano tenero tipo 00 – 0,55%
Farina di grano tenero tipo 0 – 0,65%
Farina di grano tenero tipo 1 – 0,80%
Farina di grano tenero tipo 2 – 0,95%
Farina integrale di grano tenero – 1,30% / 1,70%

Guida alla Farina per Pizza Quale Usare
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Le proteine della farina.

Anche le proteine ( Gliadina e glutenina) devono essere indicate per legge sul sacchetto della farina. I valori minimi in commercio sono questi:

Farina di grano tenero tipo 00 – 9,00%
Farina di grano tenero tipo 0 – 11,00%
Farina di grano tenero tipo 1 – 12,00%
Farina di grano tenero tipo 2 – 12,00%
Farina integrale di grano tenero – 12,00%

La farina di grano duro

Per la farina di grano duro per non complicare ulteriormente le cose abbiamo riservato un articolo a parte che potrete consultare cliccando qui.

Mi è capitato spesso di avere nella mia scuola di pizzaioli dei corsisti che provengono da altri paesi dove le farine sono classificate in maniera differente, quindi ho preparato una utile tabella valida anche per voi qualora decidiate di preparare la pizza ai vostri ospiti mentre siete in vacanza all’estero.

Classificazione della farina all’estero:
Farina di grano tenero tipo 00 – Pastry flour
Farina di grano tenero tipo 0 – All pourpose flour
Farina di grano tenero tipo 1 – High gluten flour
Farina di grano tenero tipo 2 – First clear flour
Farina Integrale – White whole wheat
Semola di grano duro – Durum wheat semolina

La farina!!! Nei nostri corsi professionali di pizzaiolo presso la nostra scuola di pizza, la farina è l’argomento base che tutti devono conoscere. Un pizzaiolo che ha frequentato il nostro corso sarà in grado di prepararsi la propria miscela di farina perfetta a seconda del tipo di lievitazione che desidera fare. Per saperne di più sui nostri corsi professionali CLICCA QUI.

Se desideri saperne di più sulle farine, consulta wikipedia

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Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze. Una delle domande che più spesso mi viene rivolta dai lettori del mio sito è quella di chiarire quali sono le differenze tra la farina di semola, la farina di semola rimacinata, il grano tenero e il grano duro usati nella panificazione e nella pizzeria.

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze
Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Vediamo di affrontare questo difficile argomento, soprattutto per tutti quelli che non sono addetti ai lavori.

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Distinsioni tra il grano tenero e il grano duro:

Dalla lavorazione (macinazione) del grano tenero si ottiene la classica farina bianca, etichettata in diverse tipologie:

  • Farina Integrale
  • Farina tipo 2
  • Farina tipo 1
  • Farina tipo 0
  • Farina tipo 00

catalogate in base al grado di raffinazione ( Farina tipo 00 è la più raffinata).

Dalla lavorazione del grano duro si ottiene:

  • Farina integrale
  • Farina di semola
  • Farina di semola rimacinata
Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze
Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

La farina di semola è di colore leggermente più gialla rispetto a quella di grano tenero, contiene carotenoidi, è granulosa e al tatto è simile ad una sabbia finissima.

Quindi dalla macinatura del grano duro non si ottiene la farina tipo 00 quella che tutti usiamo comunemente, che è di colore bianco puro e la sua consistenza è simile ad una sottile polvere.

Grano duro: come per il grano tenero, esistono diverse varietà di grano duro, una su tutte che sembra essere la più richiesta è chiamata “Senatore Cappelli” che ha un basso valore glutinico, quindi adatta a chi ha lievi problemi di intolleranza al glutine, ma attenzione: non è priva di glutine.

La semola è meno raffinata se comparata alla semola rimacinata, dal colore giallo intenso ed è la farina ideale per fare la pasta fatta in casa. Conserva molti dei suoi profumi naturali, non scuoce ed è molto più digeribile rispetto agli altri tipi di farine.

Con la farina di semola non è possibile produrre alcun tipo di prodotto lievitato, non so se ci avete mai provato, ma otterreste dei pessimi risultati, non lievita affatto, risultato: Un mattone non lievitato. Qualche pizzaiolo usa la semola sul banco di lavoro durante la stesura delle pizze affinchè non si attacchino al banco di lavoro, ma personalmente la ritengo una furbizia non valida, in quanto i granelli di semola si sentono in bocca quando si mangia la pizza.

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze
Semola rimacinata

La semola rimacinata subisce un passaggio in più nella fase di macinatura diventando di granulosità più sottile. Persino il colore diventa più chiaro se paragonata alla semola. La semola rimacinata è usata in panificazione e in pizzeria per produrre focacce e pane caratteristico. Anche la rimacinata è buona per fare la pasta fatta in casa, ma ha una minore consistenza, tiene meno la cottura ed è più difficile da digerire.

Farina di Semola e Semola Rimacinata Le Differenze

Se ti interessa conoscere le farine per pizzeria e panificazione, la loro forza (W) e le proteine contenute, iscriviti al nostro corso professionale online, tantissimi video da vedere e rivedere insieme a tanti articoli specifici da leggere per imparare comodamente seduti a casa vostra tutti i trucchi per fare la pizza come un pizzaiolo professionista. Per saperne di più CLICCA QUI.

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Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale. L’ultima tendenza lanciata da moltissime pizzerie e panifici è la pizza nera, che sembra essere molto gradita dai clienti e sono moltissimi i curiosi che chiedono di assaggiarla.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Devo essere sicuramente un predecessore delle mode per quanto riguarda la pizza nera. Pensate che agli inizi della mia carriera di pizzaiolo, circa 40 anni fà già facevo questo tipo di pizza. Ahimè usavo la tecnica errata. Le mie pizze erano nere perchè spesso le dimenticavo nel forno ed oltre al colore nero avevano anche un simpatico effetto coreografico, erano contornate da una nube tossica di fumo nero.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Oggi per ottenere questo delizioso prodotto si usa il carbone vegetale, si proprio così, Il carbone attivo, che oltre a colorare l’impasto nero, è ricco di proprietà: aiuta a tenere basso il livello del colesterolo e regola il transito intestinale. Il carbone attivo infatti trattiene i gas prodotti dalla fermentazione del cibo nel nostro stomaco, evitando quei fastidiosi gonfiori ed è possibile usarlo anche per le pizze senza glutine.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Riguardo all uso di questo ingrediente, esiste una normativa europea molto chiara:

La quantità di carbone vegetale che si può usare nell’impasto è davvero minima, fino a 10/15 grammi di carbone vegetale per ogni chilo di farina, quindi i benefici tanto decantati del carbone attivo risultano essere davvero minimi o addirittura inesistenti, l’unica vera azione svolta dal carbone è quindi quella di fungere come colorante dell’impasto.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

La legge europea inoltre vieta nelle etichette, nei menù e in qualsiasi materiale pubblicitario l’uso di dichiarare qualsiasi effetto benefico per il nostro organismo derivato dal carbone vegetale attivo. Pensate che il pane al quale viene aggiunto questo colorante, non può essere etichettato con la dicitura “pane”.

Preparare l’impasto della pizza nero è un operazione molto semplice e può essere riassunta in pochi semplici passi.

Il carbone attivo per alimenti va miscelato alla farina in fase di impasto.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Usate la nostra classica ricetta dell’impasto per pizza fatta in casa descritta in questo nostro precedente post. Aggiungete in proporzione 10/15 grammi di carbone per ogni chilo di farina per ottenere un impasto nero di sicuro effetto scenografico.

Il sapore è assolutamente identico, non noterete alcuna differenza.

Una delle pizze più adatte da realizzare con l’impasto nero è sicuramente la pizza caprese. Niente di più bello da vedere della base nera sulla quale vengono disposti pomodori a fette rossi e mozzarella bianca.

Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale
Impasto Pizza Nero al Carbone Vegetale

Provare per credere. L’impasto nero, come tante altre leccornie che fanno parte della categoria “street food” sono parte integrante del programma dei nostri corsi di pizzaiolo che vengono svolti quotidianamente nella nostra scuola di pizzaioli. Se siete interessati a partecipare ad uno dei miei corsi, cliccate qui.

Se desiderate conoscere come viene prodotto il carbone vegetale, vi consiglio di leggere questo approfondimento su wikipedia

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Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea. Tra le tantissime specialità regionali che possiamo gustare lungo la nostra penisola, figura una focaccia semplice da preparare, morbida ma allo stesso tempo gustosissima e fragrante da assaporare, La focaccia preparata con l’impasto fatto in parte con le patate. Questa lavorazione, non ha una provenienza certa, ma viene usata un po’ in tutte le regioni . La focaccia preparata con questo impasto ha tra le tante particolarità già citate, quella di rimanere morbida e fragrante anche i giorni successivi alla preparazione.

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea
Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

Veniamo ad illustrarvi come preparare a casa vostra l’impasto con patate per pizza e focaccia mediterranea.

Gli ingredienti per la preparazione dell’impasto sufficiente per 4 persone sono i seguenti:

Farina tipo “0” del tipo Manitoba 600 grammi

Patate 300 grammi

Lievito di birra 3/5 grammi

Zucchero 10 grammi

Sale 10 grammi

Acqua 400 ml circa.

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

La preparazione

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea
Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

La prima operazione da compiere è sicuramente quella della preparazione delle patate. Lavatele per bene e mettetele in una pentola, copritele con acqua fredda, fatele bollire per circa 20 minuti, il tempo di cottura varia a seconda della dimensione delle patate. Per essere sicuri del giusto grado di cottura, infilzatele con una forchetta.

Scolate le patate, lasciatele raffreddare, pelatele e passatele fino a ridurle in un purea cremoso ed omogeneo utilizzando uno schiacciapatate.

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

Impasto

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea
Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

In una bacinella versate l’acqua a temperatura ambiente e scioglieteci il lievito. Aggiungete lo zucchero, il purea di patate e gradualmente la farina. Aggiungete il sale ed amalgamate bene il composto fino a formare un impasto morbido ed elastico.

Dividete l’impasto in 3 palline e lasciate lievitare l’impasto in un contenitore ben chiuso con un coperchio per qualche ora, fino a che l’impasto non sarà raddoppiato del suo volume.

Dopo avere completato la fase di lievitazione, stendete l’impasto e conditelo a vostro piacere.

Uno dei migliori condimenti per questa pizza è sicuramente quello che da il nome ad una ricetta ineguagliabile: La focaccia mediterranea.

Olio, sale, aglio e aghi di rosmarino freschi!

Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea
Impasto con Patate per Pizza e Focaccia Mediterranea

Per saperne di più sulle patate, consulta wikipedia

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farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

Farina manitoba. La farina di manitoba proviene dalle regioni del nord America e Canada, nelle terre che un tempo appartenevano alle tribù dei pellerossa. È una farina di forza, che contiene una grande percentuale di proteine (fino al 18%) e ha un potere di assorbimento dell’acqua notevole (fino all’80% del suo peso). Viene utilizzata per aumentare la forza delle farine in genere, soprattutto per produrre pani speciali e pizza.E’ una farina di frumento (Tricum aestivum) semi-duro famoso per l’alto contenuto di glutenina e gliadina, sostanze che al contatto con l’acqua danno origine al glutine, una proteina che durante il processo di lievitazione intrappola i gas e permettendo la “crescita” degli impasti formando le tipiche bolle che sono la struttura del pane, della pizza e di tutti i prodotti lievitati.

farina manitoba
farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

Ogni tipo di farina contiene glutine, e quando viene impastato con l’acqua acquisisce un certo livello di forza (W) ed è proprio questa caratteristica che contraddistingue le varie farine e va da <90W fino ad arrivare a 370W.

farina manitoba
farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

La farina di manitoba è perfetta come base in pasticceria per dolci a lunga lievitazione ricchi di grassi come panettoni, pandori, colombe, mentre le farine più deboli che possiedono una minore quantità di glutine si sgonfierebbero sotto il peso dei grassi contenuti.
La farina manitoba viene impiegata esclusivamente nella forma 00 cioè una macinatura finissima, ciò ne favorisce la digestione e l’assorbimento, ma tutto ciò a discapito dell’indice glicemico e insulinico.
Contrariamente a quello che si può pensare, quindi, non è la farina manitoba a fare ingrassare, ma sono gli alimenti per la quale viene utilizzata: Panettoni, pandori, donuts, colombe, croissant.
Farina Manitoba Usi e Proprieta nell’Impasto per pizza.
La farina manitoba, solitamente viene miscelata alle farine più deboli quando si realizzano impasti a lunga lievitazione(24-48 ore) insieme a pochissimo lievito, che da luogo ad una pizza digeribile, soffice e croccante allo stesso tempo.

Lascia un tuo commento su questo articolo.

La farina manitoba su wikipedia.

farina manitoba
farina manitoba
Impasto per pizza

Impasto per pizza fatta in casa

Impasto per pizza fatta in casa

Fare la pizza fatta in casa è molto semplice se si ha a disposizione la giusta ricetta per l’impasto per pizza.

Questa è la ricetta per per preparare l’impasto per pizza fatta in casa, la stessa che uso in pizzeria da oltre 30 anni, la stessa che mi ha tramandato la nonna, gli stessi ingredienti vengono usati oggi in tutti i corsi di pizzaiolo per preparare l’impasto per la pizza. Per farla breve, non esiste una ricetta diversa. In rete si leggono spesso delle stupidaggini, qualcuno aggiunge latte, addirittura ho letto di qualcuno che aggiunge birra, qualche casalinga usa acqua gassata, ma se questa sera volete cenare con una pizza e non con una crostata o una pizza pane, ecco la lista degli ingredienti:

Impasto per pizza fatta in casa

Ricetta pizza fatta in casa
Ingredienti Note
Farina 500 grammi NON usate le farine con il lievito già miscelato dentro oppure le miscele di farine. Se volete mangiare la vostra pizza questa sera a cena, usate una normale farina di tipo “0”, se è prodotta da qualche mulino locale ancora meglio.
Acqua 250 grammi Acqua del vostro rubinetto non fredda, intorno ai 20 gradi.
Olio extravergine d’oliva 1-2 cucchiai Non è di fondamentale importanza, ma qualche cucchiaio di olio migliorerà la maglia glutinica della vostra pizza.
Sale 5-10 grammi (1-2 cucchiaini) Poco sale, e mai a diretto contatto con il lievito. Per non commettere errori, aggiungetelo al vostro impasto quasi alla fine.
Lievito di birra fresco 2-3 grammi Non è un errore di scrittura, lievito di birra fresco 2 o 3 grammi. Considera che un cubetto di lievito acquistato al supermercato pesa 25 grammi, quindi aggiungine solo qualche briciola. Il lievito granulare va bene ma essendo i fermenti disidratati, la lievitazione impiegherà più tempo.Non usare assolutamente il lievito per dolci in bustine con o senza vanillina..

** Ogni tipo di farina assorbe acqua in quantità diversa. Controllate sempre la giusta consistenza dell’impasto.

Se vi sono chiari questi concetti, passiamo alla fase 2: L’Impasto.

Impasto per pizza fatta in casa
Impasto per pizza

Versate in una ciotola l’acqua, le briciole di lievito e l’olio, aggiungete la farina e sporcatevi le mani. Dopo che gli ingredienti si sono amalgamati aggiungete il sale.

Impasto per pizza fatta in casa
Impasto per pizza

In 5 minuti il vostro impasto dovrebbe essere pronto.

Dividetelo in 4 palline, copritele con un canovaccio e lasciate a riposo per un ora.

Ricetta pizza fatta in casa
Impasto pizza em casa

Nel frattempo potete prepararvi gli ingredienti per le vostre farciture.

Trascorso il tempo necessario per la lievitazione, ungete con poco olio 4 contenitori tondi per forno, anche quelli di alluminio che trovate comunemente in tutti i supermercati vanno bene (diametro 28-30 cm). Appoggiateci sopra le palline e con i vostri polpastrelli premete dal centro verso l’esterno. Questa operazione potete farla a casa vostra anche con il mattarello se vi risulterà più facile.

Impasto per pizza
Impasto

Condite a piacere e infornate nel forno precedentemente riscaldato a 200 gradi per 15 minuti o fino a quando il bordo risulterà completamente dorato. Non aprite la porta del forno per controllare il grado di cottura delle pizze prima che siano trascorsi ameno 10 minuti, avrete una totale dispersione del calore, con il risultato di mangiare una pizza elastica e gommosa.

Niente di più semplice, Buon appetito.

Cosa dice wikipedia sui condimenti tradizionali della pizza

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Una delle domande più comuni che mi viene rivolta dal lettori del mio blog, è la seguente: Questo benedetto olio extra vergine di oliva, va aggiunto o non va aggiunto al nostro impasto della pizza?

Olio nell impasto della pizza
Olio di oliva

Iniziamo questa discussione col dire che nella disciplinare STG della pizza napoletana, l’olio extra vergine di oliva non è menzionato affatto per quanto riguarda l’impasto, mentre è opportuno aggiungere un filo di olio extra vergine di oliva a crudo sulla pizza, prima che essa venga servita al cliente.

Olio nell impasto della pizza

Vi ricordo che la disciplinare STG della pizza Napoletana è valida solo per le pizze cotte in un forno a legna. Quindi l’olio non andrebbe aggiunto nell’impasto, ma …… avendo frequentato per molti anni questo settore, vi posso assicurare che non è del tutto vero. Sono in molti (quasi tutti) ad aggiungere grassi all’impasto, che tipo di grassi? Uno dei più comuni è lo strutto.

Olio nell impasto della pizza

L’olio di oliva si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere una pizza più fragrante, mentre l’olio di semi si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere un prodotto piì croccante.

Va aggiunto all’impasto poco prima della chiusura, mentre se preparate la pizza a casa vostra e usate una farina debole, quella comune del supermercato, è consigliabile aggiungerlo, magari insieme all’acqua, per facilitare il legamento delle proteine, consentendo la formazione di un glutine più omogeneo, che tratterrà maggiormente i gas che andranno a formarsi durante il processo di lievitazione.

Il mio consiglio, è quello di aggiungerne 50 grammi di olio extra vergine di oliva per ogni litro di acqua. Fate attenzione, perché una quantità eccessiva di olio potrebbe rallentare o addirittura compromettere la lievitazione.

Conclusione: In quali casi usare l’olio

Se preparate un impasto per la pizza al piatto che verrà cotta in un forno a legna, e la stessa pizza verrà divorata dal cliente in 2 minuti, potete benissimo fare a meno di aggiungere olio nell’impasto.

Qualora stiate preparando un impasto per pizza a casa vostra, da cuocere in un forno a gas, elettrico o quello piccolo di casa, vi suggerisco di aggiungere dell’olio extra vergine di oliva all’impasto nella quantità di 50 grammi per ogni litro di acqua. Il vostro prodotto finale, risulterà essere migliore, in quanto la pizza nel forno di casa ha una cottura piì lenta, anche 20 minuti in qualche caso, rispetto a un minuto circa nel forno a legna, vi ricordo anche che l’olio nella pizza contribuisce a farla mantenere calda più a lungo, e questo a casa nostra potrebbe esserci utile.

E lo strutto? Ma siiii, se proprio dobbiamo farci male, allora usiamo lo strutto al posto dell’olio.

olio nell impasto della pizza
Strutto di suino

Cosa dice wikipedia sull’olio di oliva

La stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza.

In tanti anno che faccio questo lavoro, mi è capitato di vedere migliaia di colleghi intenti alla stesura delle palline della pizza. Devo confessarvi che non c’è un modo giusto e uno sbagliato per stendere le palline, ognuno adotta la sua tecnica personale e collaudata nel tempo.

Stesura delle palline della pizza
La stesura

Stesura delle palline della pizza.

Per avere un sicuro successo, è sufficiente attenersi ad alcune regole:

L’impasto deve essere ben lievitato, deve almeno avere raddoppiato il suo volume.

Quando si procede alla stesura della pallina, non dobbiamo mai schiacciare il bordo, altrimenti sforneremo una pizza senza bordo. Partite dal centro spingendo i gas prodotti dalla lievitazione verso l’esterno.

Tutto il resto è…….pratica, molta pratica. Questa è la ragione principale per la quale si frequenta un corso per pizzaioli.

Ad una pizza stesa male, che ha assunto una forma poco presentabile, è preferibile una pallina per pizza stesa con il mattarello. Avrà sicuramente poco bordo intorno, ma il risultato in termini estetici sarà migliore.

Ho voluto aggiungere un video per facilitare il vostro compito. Un pizzaiolo impiega mediamente poco più di 30 secondi per la stesura delle palline della pizza.

Video realizzato da SC web marketing agency

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La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica della pizza

Dopo avere affrontato l’articolo che riguarda il glutine e la pizza, oggi vedremo il comportamento del glutine nell’impasto della pizza.

Sono molto felice che molti di voi mi abbiano scritto ringraziandomi per avere fatto chiarezza sul glutine, in quanto una volta che ci è chiaro questo concetto, possiamo passare a vedere come si comporta il glutine nel nostro impasto per la pizza.

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica puo essere più o meno forte a seconda del tipo di farina che abbiamo usato per l’impasto, trattiene nel suo alveolo i gas che si formano durante la lievitazione (leggi questo articolo se non lo hai gia fatto) e lo fa rigonfiare e quindi aumentare di volume.

Vi sarà sicuramente capitato di provare a stendere la pallina della vostra pizza, e notare che è molto elastica, troppo elastica, questo succede quando la maglia glutinica non ha terminato il processo di rilassamento, ovvero non si è ancora completato il processo di lievitazione. A molti di noi sarà sicuramente capitato di cercare di stendere la pallina dell’impasto per pizza e trovare enorme difficoltà nel farlo, avendo la sensazione di lavorare con un elastico, questo accade quando l’impasto non ha ancora terminato il processo di lievitazione. Dando all’impasto il giusto tempo di riposo, riusciremo a stendere la pallina senza alcun problema, e anche durante la cottura la maglia glutinica sarà in grado di trattenere i gas.

Conclusione:

Ogni impasto ha i suoi tempi di lievitazione, che possono essere influenzati da diversi fattori: la temperatura dell’ambiente in cui viviamo, la farina, l’acqua, il tipo di lievito, la quantità di sale nell’impasto. Non ci dimentichiamo che durante il processo di lievitazione, avviene la maturazione dell’impasto, processo descritto in questo articolo, che andrà ad influire sulla leggerezza e digeribilità del nostro prodotto finito.

Sei interessato a conoscerne di più sulla pizza? Accedi al nostro corso online gratuito.

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica visibile nella pizza

Articolo: La maglia glutinica della pizza

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Il glutine e la pizza

Oggi vi parlerò di Glutine cercando di farlo in un modo molto semplice.. Questa parola, negli ultimi tempi è entrata a far parte del nostro vocabolario di tutti i giorni, parte del (merito) va a chi soffre di qualche disturbo di intolleranza alimentare, fino ad arrivare ai celiaci che non possono tollerare assolutamente il glutine. E pensare che lo troviamo comunemente in tutti i prodotti lievitati da forno.

Il glutine e la pizza
Panetto per pizza
IL GLUTINE E LA PIZZA

Quando iniziamo ad impastare acqua e farina, si inizia a formare il reticolo glutinico. Troviamo il glutine in tutte le farine, anche se in maniera diversa.

Ogni tipo di farina ha un diverso valore proteico (Gliadine e Glutenine) che al contatto con l’acqua da vita a un complesso proteico chiamato appunto glutine. Il glutine forma un reticolo nel nostro impasto che sarà la struttura portante dell’impasto che lo sorregge e lo fa lievitare senza farlo sgonfiare. Il reticolo è ben visibile se guardiamo l’interno di una fetta di pane dove possiamo osservare l’alveolo o reticolo che si è formato.

Il glutine e la pizza
Fetta di pane

La percentuale di glutine che contiene una farina che viene impastata con acqua ha come unità di misura la “forza” che è indicata in tutte le confezioni di farina con il simbolo W. Quindi, maggiore sarà il valore della W e maggiore sarà la forza di quella farina.

La farina per biscotti ha mediamente un W che va dai 130 ai 170

La farina per pizza ha un W che va dai 240 (per pizze a lievitazione rapida), a un W superiore al 300 (per lievitazioni lunghe anche 24 ore in frigo)

Il panettone e pandoro per sorreggere il proprio peso (uova,burro, farina,,acqua) ha bisogno di una farina con W che arrivano fino a 450.

Le classiche confezioni di farina del supermercato non riportano questo valore (W) quindi scegliamo una farina dove è chiaramente indicato “farina per pizza”

Potrebbe esserci di aiuto, anche la lettura dei valori proteici indicati nella confezione di farina:

Valori proteici fino al 10% sono indice di farine per dolci, biscotti o crostate.

Valori proteici che vanno dall’11-13% sono indice di farine adatte per la pizza, il pane e tutte le focacce

Valori superiori al 14%: Farine per prodotti da forno che richiedono una grande struttura.

Adesso che sappiamo cos’è il glutine, andiamo a vedere come si comporta nel nostro impasto, ma questo ve lo spiegherò nel prossimo articolo.

Cosa dice wikipedia riguardo al glutine?

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