Biografia

Silvio Cicchi

Memorie di un pizzaiolo…. “per caso”.

Tutto ebbe inizio nel 1976, in una delle solite cene del personale di una pizzeria, nella quale lavoravo come lavapiatti: la classica cena prima del servizio, dove cuochi, pizzaioli, camerieri e lavapiatti si siedono insieme a cena e parlano, ridono e scherzano. Il pizzaiolo del locale, un tale “Maestro” Gennaro, di chiare origini napoletane, dell’età di quasi 70 anni, mi chiese: “Vuoi imparare a fare le pizze?.” Istintivamente risposi si. Forse, chissà, lo feci solo per non contraddirlo, visto che era lui il titolare della pizzeria.

In tutti i giorni seguenti, dal momento che avevo accettato l’incarico, affiancai il “Maestro” Gennaro nel suo lavoro di pizzaiolo. Mi ordinava (“consigliava”, secondo lui): fai questo, fai quello. Iniziai pian piano a fare qualche semplice focaccia, che veniva servita come pane ai clienti della pizzeria.

Arrivò puntualmente la stagione estiva; la città iniziò a riempirsi di turisti e, all’improvviso, una sera, al lavoro, mi comunicarono una terrorizzante notizia: il “maestro” Gennaro si sentiva troppo vecchio per lavorare un’ altra intera stagione e…. mi disse: “Ora dovrai portare avanti tu il lavoro della pizzeria”.

Ricordo benissimo la prima sera che iniziai, da solo, nella cucina del locale: uno dei primi giorni di giugno. Ricordo con molto imbarazzo le grandi risate che si fecero i camerieri e i clienti del locale nel vedere che le pizze che sfornavo erano di tante e diverse forme …..ma nessuna era rotonda. A fine serata, completamente demoralizzato per come erano andate le cose, vidi apparire il “Maestro” Gennaro; mi aspettavo dei rimproveri (i famosi “consigli”), che, con un filo di voce, invece, con mia grande sorpresa, mi disse: “Bravo, i clienti hanno apprezzato le tue pizze”. Poi, allontanandosi, mi disse: “Non preoccuparti;,……….sulla forma ci lavoreremo.

Tutto il resto è storia!!!

Ancora oggi, quando realizzo le “mie” pizze, mi accade ancora di sfornarne qualcuna che non è perfettamente rotonda; ma si tratta, stavolta, di una mia scelta!; mi sono reso conto che nella cucina ci vuole anche fantasia e creatività. Le combinazioni e gli accostamenti dei cibi e delle pizze sono infiniti. Come infiniti sono i gusti e le preferenze dei clienti. Ogni tanto, oltre alle classiche pizze, propongo esperimenti e creazioni mie personali. E’ un diritto-dovere del pizzaiolo; come gli stilisti, come i pittori, i poeti, gli scrittori. In fondo, senza presunzione, ho sempre ritenuto che il mio lavoro faccia parte di un’arte che si sviluppa costantemente e che si debba affinare quotidianamente.

Avrei tante altre cose ed autentici aneddoti da aggiungere e da raccontare. Mi riprometto di farlo prossimamente.

Mi sento, comunque, di poter dare un consiglio: nella vita e nel lavoro sono indispensabili i sacrifici e la volontà; ma essi non possono prescindere dalla passione.

Silvio Cicchi Executive Pizza Chef
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