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La pizza gluten free come farla in casa

La pizza gluten free come farla in casa

La pizza gluten free come farla in casa. Per fare la pizza gluten-free in casa, è necessario utilizzare una farina senza glutine come quella di riso, mais, grano saraceno o quinoa. È possibile trovarle in negozi specializzati o online.

Per la preparazione dell’impasto, iniziare mescolando la farina con l’acqua, l’olio e il lievito, quindi aggiungere sale e zucchero a proprio gusto.

Lavorate bene il vostro impasto

L’impasto dovrà essere lavorato fino a che diventa elastico e non si attacca alle mani.

Lasciare lievitare per almeno 30 minuti. Dopo di che, formare la pizza con l’impasto e aggiungere i condimenti a proprio piacere. Cuocere in forno preriscaldato a 220 gradi per 15-20 minuti.

La pizza gluten free come farla in casa

E’ importante notare che alcune farine senza glutine non hanno la stessa consistenza o le stesse proprietà di quelle con glutine, quindi potrebbe essere necessario sperimentare un po’ per ottenere la consistenza desiderata.

Desideri saperne di più? Iscriviti ad uno dei nostri “Corsi Pratici Professionali”. Tutte le informazioni qui.

Ciao

Silvio Cicchi

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Le Pizzelle Fritte

Le Pizzelle Fritte

Le Pizzelle Fritte. Sono una specialità di origini Napoletane. Con il tempo sono diventate famose in tutto il mondo anche se da qualche parte sono chiamate con un nome diverso: Montanare.

Sono preparate con l’impasto del pane o della pizza e fritte. Dopo la frittura viene aggiunta salsa di pomodoro al centro e del parmigiano grattugiato per insaporire il tutto.

Una delizia per il palato

Sono perfette per il tavolo da buffet per compleanni, aperitivi e qualsiasi tipo di festa visto che piacciono a tutti, sia adulti che bambini.

Oggi molti bar che preparano gli aperitivi le preparano calde per i propri ospiti.

Le Pizzelle Fritte

Conosci la ricetta delle pizzelle fritte? Ti suggerisco di fare il download della mia ultima raccolta di ricette che si chiama: Non Solo Pizza. Contiene tantissime ricette tra cui le pizzelle, la trovi a questo link.

Appuntamento tra qualche giorno per altre notizie sulla pizza e i suoi derivati.

Ciao

Silvio Cicchi

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Cassette Porta Impasto per Pizza

Cassette Porta Impasto per Pizza

Cassette Porta Impasto per Pizza. Oggi continuiamo con le nostre utili suggestioni per ottenere un impasto perfetto sia a casa che in pizzeria.

Parliamo delle utilissime cassette porta impasto che vengono usate in tutte le pizzerie dopo avere formato le palline, queste cassette in plastica vengono usate per la maturazione dell’impasto.

Cassette utilissime per riporre l’impasto per pizza

Tutti quelli che preparano la pizza a casa propria sicuramente già dispongono di questo utile strumento. Per chi ancora ne fosse sprovvisto ecco come e dove possono essere acquistate.

Le cassette porta impasto sono disponibili in diverse misure, per essere adattate a tutti i tipi di frigorifero in commercio.

Cassette Porta Impasto per Pizza
Cassette Porta Impasto per Pizza

Cassette Porta Impasto per Pizza

Prima di effettuare la vostra scelta, procuratevi un metro e misurate bene lo spazio disponibile all’interno del vostro frigorifero.

Suggerimento numero uno: Cassetta porta impasto dalle dimensioni contenute, 30x40x10 centimetri di altezza. Adatta a tutti i frigoriferi di casa.

Altre cassette porta impasto

Cassette professionali per frigo pizzeria: 2 cassette con coperchio dalle dimensioni 60x40x10

Anche questa cassetta professionale per frigoriferi grandi da pizzeria, 60x40x10 con coperchio.

Ulteriori scelte

Altra cassetta porta impasto dalle dimensioni ridotte 30x40x10, senza coperchio. Attenzione, le palline in frigorifero vanno sempre chiuse ermeticamente, quindi si suppone che già siete in possesso di un coperchio.

Altro tipo di cassetta per frigo di casa dalle piccole dimensioni, cioè 30x40x10 con coperchio, dal prezzo molto ragionevole e consegna rapida in un giorno con Amazon prime.

Conclusione

Come vedete c’è un’ampia scelta per potere fare anche a casa una pizza perfetta. Seguite i nostri consigli.

Invece per tutti quelli che vogliono migliorarsi oppure conoscere meglio l’arte della pizza e panificazione, è disponibile nella nostra scuola di pizzaioli un fantastico corso professionale. Troverete tutte le informazioni a questo link.

Saluti

I nostri corsi sono individuali (one to one) adatti a tutti, sia che abbiate in progetto di aprire la vostra pizzeria, sia che siate semplicemente amanti di questa fantastica arte.

Appuntamento tra qualche giorno per altre utilissime informazioni sul fantastico mondo della pizza.

Silvio Cicchi

La Forza Della Farina Scopri Le Differenze

La Forza Della Farina Scopri Le Differenze

La Forza Della Farina Scopri Le Differenze. Come avrete ben notato le farine non sono tutte uguali, si differenziano non solo dal nome del produttore, né solo dal tipo che chiaramente è specificato sul fronte del sacchetto: Tipo 0, Tipo 00, Integrale eccetera.

La cosa più importante e che spesso non viene menzionata è la cosiddetta “Forza delle Farine” indicata con il simbolo W. Questo simbolo è sicuramente la cosa più importante da prendere in considerazione quando ci troviamo di fronte alla scelta su quale acquistare, questo simbolo rappresenta la quantità delle proteine contenute in essa.

La Forza Della Farina Scopri Le Differenze

In poche semplici parole dipende da questo simbolo l’utilizzo e lo stesso metodo di lavorazione che andremo ad applicare. Le varie categorie delle farine possiamo classificarle in: Deboli, Medie, Forti e Molto forti. Questa classificazione ci fa capire la capacità di assorbimento dell’acqua per ciascun tipo di farina in maniera che si venga a creare la migliore maglia glutinica per ciascun prodotto.

Il lavoro delle Proteine

Glutenina e Gliadina sono le due principali proteine contenute nella nostra farina. La Glutenina ci aiuta a rendere l’impasto elastico responsabile della maglia glutinica. La Gliadina ci aiuta a preservare la maglia glutinica durante la stesura evitando che venga distrutta.

Come al solito vi faccio un esempio riguardante la pizza: Usando una farina di forza superiore a w240, perfetta per pizza e panificazione avremo un impasto con una ottima maglia glutinica e la gliadina in essa contenuta farà in modo che la maglia glutinica resista alle forti sollecitazioni della stesura.

La forza della farina

Sfortunatamente il simbolo W non è indicato in tutti i tipi di farina, quindi non ci rimane che leggere sul sacchetto il contenuto delle proteine.

Farina tipo 00: è la più utilizzata anche se è la farina più debole in commercio. La sua forza va da W90 a W180. Adatta per biscotti, grissini e pasta frolla che non vogliono lunghe lievitazioni.

Farina tipo 0: Ha una forza media con 10 o 12% di proteine. Il suo W va dai 180 ai 280. Con un assorbimento di acqua pari al 60% circa del suo peso è adatta ad impasti di media lievitazione, perfetta per pane pizza, pasta e vari prodotti di panificazione.

Farine Forti

Farina tipo 1: Forza che va dai 180 ai 300 e una percentuale di proteine che arriva fino a 14, assorbono molta acqua ed è adatta ad impasti con lievitazioni lunghe e maturazioni in frigo che possono arrivare fino a 4-5 giorni. Non consigliata per impasti veloci a casa. Perfetta per pane pizza e focacce ma con lunghe maturazioni.

Farina tipo 2: Già si nota dal colore più scuro che contiene molta crusca, ha una forza W che può arrivare anche a 350. Assorbe moltissima acqua ed è adatta a lunghe lievitazioni.

Altre farine

Farina Integrale: Ha una forza molto alta ed è adatta a lunghe lievitazioni. La farina integrale è difficile da fare lievitare quindi vi suggerisco di miscelarla con una farina più debole di tipo 0 o 00.

La forza della farina è la base del lavoro del pizzaiolo. Durante lo svolgimento dei nostri corsi pratici professionali per diventare pizzaioli professionisti, questo argomento viene affrontato il primo giorno di corso. Se sei interessato a diventare un ottimo pizzaiolo segui questo link.

Conclusioni

Se invece non disponi di tempo o risorse per frequentare di persona il corso pratico, ti ricordo che qui sul nostro sito è disponibile un fantastico “Corso di Pizzaiolo Online” che puoi scaricare sul tuo PC o telefono mobile e seguire comodamente da casa tua durante il tuo tempo libero. Lo troverai qui.

Se non lo hai ancora fatto, fai il download del mio ultimo libro di sfiziose ricette da pizzeria, si chiama: NON SOLO PIZZA – Cosa dovrebbero avere tutte le pizzerie nel proprio menu. Lo troverai qui.

A Presto

Silvio Cicchi

 

 

Come Calcolare Quanto Impasto Mettere Nella Teglia

Come Calcolare Quanto Impasto Mettere Nella Teglia

Come Calcolare Quanto Impasto Mettere Nella Teglia. Sono davvero tante le persone che regolarmente preparano la pizza a casa. Non è una cosa difficile la preparazione dell’impasto, anzi molto facile, nel nostro sito nella sezione impasti troverete tantissimi tipi di impasto da preparare a casa vostra il prossimo fine settimana.

Tuttavia una delle domande più frequenti che mi viene rivolta, è sicuramente quella di conoscere quanto impasto va messo nella teglia quando la prepariamo.

Come Calcolare Quanto Impasto Mettere Nella Teglia

Non è facile rispondere a questa domanda, visto che abbiamo gusti diversi, a chi piace sottile, chi la desidera spessa, quindi quello che troverete in seguito è un suggerimento adatto per un tipo di pizza che verrà cotta nel forno di casa.

Come ben sapete il forno di casa non è un forno adatto a cuocere la pizza. Per evitare che si secchi troppo dobbiamo prepararla non troppo sottile, che possa reggere bene una cottura che può arrivare talvolta fino a 15/20 minuti.

Calcoliamo la quantità di impasto da mettere nella nostra teglia

La prima cosa da fare sarà quella di calcolare l’area della teglia e moltiplicarla per 0,60. Di seguito alcuni esempi pratici:

Prendiamo come esempio una teglia classica da casa di forma rettangolare, quindi base per altezza moltiplicato 0,60. La teglia classica del forno di casa misura 30 cm la base e 20 cm in altezza, quindi calcoleremo 30 x 20 x 0,60 = 360 grammi di impasto

Altro esempio di calcolo

Se disponete di una teglia quadrata di 30 base e 30 altezza, il calcolo del peso dell’impasto sarà: 30 x 30 x 0,60 = 540 grammi di impasto che dovrete stendere con cura nella vostra teglia.

Se invece disponete delle classiche teglie tonde, il calcolo risulterà essere ancora più facile: Raggio x Raggio x 3,14 x 0,60. Se la teglia ha un diametro di 28 centimetri, il raggio sarà di 14 centimetri, quindi il calcolo dell’impasto da disporre sulla nostra teglia tonda sarà: 14 x 14 x 3,14 x 0,60 = 370 grammi di impasto.

Stesura

Dopo avere disposto l’impasto sulla teglia, dovrete stenderlo con cura su tutta la superfice, evitando di strapparlo. Copritelo con un canovaccio o dandogli una spennellata di olio e aspettate qualche ora per la lievitazione. Appena lievitato condite e infornate nel forno ben caldo.

Sul nostro sito è disponibile un fantastico Corso Di Pizzaiolo Online. Potrai scaricarlo sul tuo telefonino e seguirlo comodamente dal divano di casa tua. Troverai tutte le informazioni a questo link.

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A presto

Silvio Cicchi

 

 

Come Conservare L’impasto Della Pizza Per Averlo Sempre Pronto Disponibile

Come Conservare L’impasto Della Pizza Per Averlo Sempre Pronto Disponibile. Premetto che questi suggerimenti sono adatti per chi vuole preparare spesso la pizza in casa.

Come ben immaginate tutto il processo di preparazione di una buona pizza è lungo, spesso non disponiamo di tempo a sufficienza e molte volte ci rinunciamo. Meglio andare in pizzeria e comprarla già pronta.

Come Conservare L’impasto Della Pizza Per Averlo Sempre Pronto Disponibile

Con questo piccolo suggerimento, riuscirete a preparare la vostra pizza in casa in meno che non si dica.

Basterà seguire questo piccolo trucco per avere l’impasto sempre pronto e disponibile per preparare in casa una ottima pizza.

Come conservare l’impasto

Una volta preparato l’impasto dividetelo in palline 250 grammi circa, questa è la prima operazione da fare.

Se avrete progettato di preparare la pizza nei prossimi due o tre giorni, conservate l’impasto in un contenitore con chiusura ermetica e ponetelo in frigorifero. L’impasto si conserverà perfettamente per due o 3 giorni ad una temperatura di 2/3 gradi.

Se volete usare l’impasto per un tempo maggiore di 3 giorni, non ci rimane che congelarlo. Dopo avere formato le palline, spalmate un poco di olio sulla superfice, copritele con la pellicola e lasciatele in congelatore.

Come riutilizzarle

Quando ne avrete bisogno, tiratele fuori dal freezer almeno 8/10 ore prima. Giusto il tempo che necessitano per scongelarsi. L’impasto si conserva abbastanza bene in freezer.

Come ho chiaramente premesso all’inizio di questo articolo, questi suggerimenti sono indicati per chi prepara spesso la pizza a casa propria, non certo per una attività di pizzeria. Non esistono pizzerie che congelano l’impasto prima di usarlo, o almeno spero.

Conclusioni

Se siete degli amanti della pizza, iscrivetevi ad uno dei nostri corsi pratici professionali che organizziamo settimanalmente nella nostra scuola della pizza. Troverete maggiori informazioni sui nostri corsi a questo link.

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Saluti

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Silvio Cicchi

 

 

La Pizza Prosciuttella

Come Preparare Una Pizza Croccante

Articolo aggiornato il 09/09/2022

Come Preparare Una Pizza Croccante. Oggi scopriremo il trucco o segreto per preparare una pizza croccante e gustosissima. Iniziamo con la scelta della farina perfetta per il nostro impasto.

Che si tratti della classica pizza preparata in casa, oppure della pizza al piatto in pizzeria, per ottenere la giusta croccantezza, o per usare una parola anglosassone il giusto “crunch”, dobbiamo usare una farina del tipo zero, perché è ricca di glutine.

Come Preparare Una Pizza Croccante

Di farine ne esistono tanti tipi, ma sicuramente la farina di grano tenero tipo zero è quella più indicata. Contiene un alto quantitativo di glutine.

L’elevato quantitativo di glutine ci farà ottenere un impasto con una ottima elasticità, questo ci aiuterà a lavorarlo in maniera corretta durante tutta la sua fase.

Perché questo tipo di farina

Un impasto ricco di glutine sopporta senza alcun problema le lunghe ore di lievitazione, questo ci darà non solo una buona croccantezza, ma l’impasto risulterà essere leggero e perfettamente digeribile.

Quindi da adesso fate attenzione a quale tipo di farina comprerete per preparare la pizza, ma non solo, per tutti i tipi di lievitati incluso il pane, la farina tipo zero è perfetta per questo tipo di lavorazioni.

Conclusioni

Se vi piace la panificazione, se siete amanti della pizza, non esitate. Iscrivetevi ad uno dei nostri corsi pratici professionali che svolgiamo regolarmente nella nostra scuola della pizza Italiana. Troverete tutte le informazioni a questo link.

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Prima di salutarvi

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Silvio Cicchi

 

Temperatura di Lievitazione Della Pizza

Temperatura di Lievitazione Della Pizza

Temperatura di Lievitazione Della Pizza. In un nostro articolo precedente, abbiamo spiegato tutto riguardo ai vari tipi di lievito. Oggi spendiamo due parole sul processo di lievitazione.

Il processo di lievitazione si forma per effetto di gas prodotti all’interno del nostro impasto da prodotti vivi, i funghi del nostro lievito. Il pane o la pizza formerà una struttura alveolare (le famose bolle di aria) che renderanno il nostro prodotto facile da mangiare e piacevolissimo da gustare.

Temperatura di Lievitazione Della Pizza

Il lievito di birra (saccharomyces cerevisiae) si alimenta di carboidrati e produce gas nella forma di anidride carbonica e etanolo. La nostra anidride carbonica è responsabile del gonfiore della pasta (le bolle di aria) mentre l’etanolo che è un tipo di alcool, evapora durante la cottura.

La temperatura è molto importante per ottenere una ottima lievitazione.

Alla temperatura di 2/6 gradi il metabolismo del lievito è bloccato, infatti a queste temperature facciamo la maturazione in frigorifero. Il panetto di lievito si può conservare in frigo anche 3 o 4 settimane, ma attenzione, perché le cellule vecchie perdono la sua forza lievitante.

Se conservato a temperature superiori a 38 gradi le sue cellule pian piano muoiono e la sua forza lievitante si ridurrà drasticamente.

Temperatura di Lievitazione Della Pizza

A quale temperatura la lievitazione?

Sopra ai 7 /8 gradi il lievito inizia il suo lavoro, avviene la produzione di anidride carbonica, anche se la temperatura ottimale è compresa tra i 24 gradi e 30 gradi.

I professionisti usano celle di lievitazione impostate a 28/30 gradi e opportunatamente umidificate. Si, perché l’umidità è molto importante, senza di essa si formerebbe una crosticina sul pane o sulle palline per la pizza e impedirebbe loro di aumentare di volume (lievitazione).

Annotazioni Finali

Non lasciarti intimorire da questo processo, è molto più difficile a dirsi che a realizzarlo. In ogni caso potrai sempre iscriverti ad uno dei nostri corsi pratici professionali e diventare un perfetto pizzaiolo. Scopri tutto sui nostri corsi. Visita questo link.

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Siamo arrivati ai saluti, ma prima di farlo volevo ricordarti di fare il download del mio libro che si chiama: NON SOLO PIZZA e che puoi trovare a questo link.

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Silvio Cicchi

 

La Pasta Di Sale

La Pasta Di Sale

La Pasta Di Sale. È un materiale fantastico da lavorare. Costa poco e con un po’ di esperienza potrete raggiungere alti livelli. Questo tipo di lavorazione è molto conosciuta in Germania (Salzeig) e da tempo ha preso piede anche in Italia. Potrete creare tantissimi oggetti, animali, bambole, bomboniere, coperchi per scatole. La pasta di sale è viva. Provate a cimentarvi.

La Pasta Di Sale

RICETTA

La preparazione è semplicissima: Farina, sale e acqua.

FARINA: Usate una farina raffinata tipo 00

SALE: Comprate sale sottilissimo, impalpabile.

ACQUA: Acqua a temperatura ambiente.

COLLA: Aggiungendo al vostro impasto colla da tappezzieri o falegnami, otterrete un impasto più elastico e con una consistenza maggiore.

DOSI: 1 Chilo di farina e un chilo di sale fino. Aggiungete l’acqua fino a ottenere un impasto che non si attacchi alle mani.

La Pasta Di Sale

La Pasta Di Sale

Concludo ricordandovi alcuni link utili che potrete trovare qui sul mio sito.

I nostri corsi pratici professionali di pizzaiolo.

Il calendario dei prossimi corsi in programma.

Sul nostro sito è disponibile un ottimo “Corso di Pizzaiolo Online”. Troverete tutte le informazioni a questo link.

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Silvio Cicchi

La Pasta Di Sale

 

Le Pizzette Prepariamo Un Aperitivo Eccezionale

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze. La lievitazione è intesa come aumento del volume dell’impasto dato dal lievito che fermentando produce anidride carbonica intrappolata nella struttura del glutine, azione fermentativa, a differenza della maturazione che corrisponde a un insieme di processi non dovuti all’impasto, ma che riguarda le strutture più complesse, amidi grassi e proteine che vengono scomposti in elementi più semplici.

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze.

Un buon pizzaiolo sa perfettamente che i tempi di maturazione e quelli di lievitazione sono completamente diversi, sta a lui infornare la pizza nel momento giusto. Ci sono farine in commercio che possono arrivare anche a 72 ore di maturazione, mentre sappiamo bene che i tempi di lievitazione sono molto più brevi.

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze.

Per fare coincidere il giusto tempo di maturazione e lievitazione è sufficiente rallentare il processo di lievitazione mantenendo l’impasto ad una temperatura di 2/4 gradi, dipende dalla forza della farina usata. Così facendo il processo di maturazione andrà avanti, mentre quello di lievitazione si arresterà.

Pizza Parigina Con Ricotta Pomodoro e Funghi Trifolati

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze.

Trascorse le ore giuste per il processo di maturazione si potrà riportare l’impasto a temperatura ambiente e quindi avviare la lievitazione. Appena pronta si potrà infornare la pizza. Purtroppo il processo di maturazione è importantissimo quindi indispensabile, aiuta ad ottenere colore e aromi tipici del pane appena sfornato, favorisce la lievitazione e rende la pizza più digeribile.

Lievitazione e maturazione della pizza, le differenze.

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