Passare-la-farina-al-setaccio

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Passare la farina al setaccio

Se siete convinti di trovare in questo articolo la trama di un poliziesco dove il capitano parlando ai suoi collaboratori dice: Voglio che setacciate completamente la zona fino a quando non troverete i colpevoli….beh, siete nel post sbagliato. Qui si parla di semplice farina, sia essa di grano tenero o di grano duro, e vedremo il perché è sempre consigliabile passare la farina al setaccio.

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Setaccio

Passare la farina al setaccio

Quasi in tutte le ricette troviamo la dicitura: Passare la farina al setaccio. Il setaccio è uno strumento antichissimo, fatto di legno con una rete a maglie molto fitte attraverso la quale si lascia cadere la farina affinchè diventi una polvere sottilissima e quasi impalpabile al tatto. Troviamo appeso il vecchio setaccio di legno su tutti i muri di locali rustici, pizzerie, e sulle vecchie foto dei ricordi di famiglia.

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Vecchio setaccio

Oggi la moderna versione del setaccio è in plastica o in acciaio.

Ma perché è consigliabile passare la farina al setaccio prima del suo utilizzo?

Setacciando la farina, si avvia un importante processo chimico, chiamato ossidazione. L’operazione di dividere la farina in piccoli grani permette all’ossigeno di penetrare agevolmente tra le particelle, la presenza di una quantità maggiore di ossigeno intrappolato nella farina, permetterà un maggiore assorbimento di acqua, formando una migliore maglia glutinica, il processo di lievitazione ne avrà dei benefici e noterete che il prodotto finale verrà piì alto e perfettamente alveolato.

Questo processo è molto importante nella preparazione di dolci, come il pan di spagna,plum cake e tanti altri. Infatti nelle ricette per dolci è sempre consigliato setacciare insieme la farina e il lievito. L’operazione da compiere consiste nel mettere sul nostro setaccio la quantità di farina richiesta insieme alla bustina di lievito chimico per dolci e passarli al setaccio per ottenere il prodotto arieggiato.

L’operazione di setacciare la farina, risulta essere meno utilizzata quando per impastare si utilizza un impastatrice elettrica, dove l’azione delle pale già di per se svolge l’operazione di arieggiare l’impasto, ma… qualora abbiate arieggiato(setacciato) la farina in precedenza, potrete solo migliorare la resa.

Quando tutti noi consumiamo il pane a tavola, proviamo molto piacere nel trovare una mollica leggera e ariosa, quindi….prendete l’abitudine di passare la farina al setaccio.

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La pizza in Germania

La pizza in Germania

La pizza in Germania

Il nostro paese è famoso nel mondo per tanti motivi, oltre alla moda, la mafia, il vino e la storia (I Romani) una delle cose che figura ai primi posti di questa speciale classifica è sicuramente la pizza. Gli italiani sono gli inventori di questo prodotto che ormai è presente in tutto il mondo. Un quotato giornale di economia, stima che la pizza nel mondo abbia un giro di affari stimato di 60 miliardi di euro l’anno. Ma come viene preparata la pizza negli altri paesi? Quale ingredienti vengono usati?

La pizza in Germania
La pizza in altri paesi

La pizza in Germania

Continuiamo il nostro giro nel mondo, e dopo avere descritto la pizza negli USA e la pizza in Brasile, oggi ci avviciniamo un po’ di più all’Italia e vediamo come viene preparata la pizza in Germania.

Rispetto agli USA e il Brasile, che distano molte migliaia di chilometri dall’Italia, e dove la pizza è adattata agli usi e costumi del posto, In Germania che dista solo pochi chilometri dal nostro paese, mi sarei aspettato di trovare un prodotto simile a quello italiano, ma nei vari viaggi fatti in questa fantastica regione che domina l’economia europea, non ho potuto fare a meno di notare che anche qui le differenze culinarie sono enormi. Fatta eccezione per qualche pizzeria Italiana, che ancora si ostina a proporre la margherita e la quattro stagioni, in quasi tutti gli altri locali, la pizza altro non è che una base neutra sulla quale vengono aggiunti a piacere ingredienti locali che si adattano agli usi e costumi di questo fantastico popolo.

In Germania come negli USA, nelle grandi catene di pizza, viene offerta la possibilità di una completa personalizzazione di questo prodotto. In quasi tutti i menù tedeschi figurano immancabilmente la pizza Calabresa con un ottimo salame piccante locale, la pizza Bolognese, ricoperta con uno pseudo ragù di carne, la pizza Hawaiana, che ha tra i suoi ingredienti l’ananas, la carbonara con pancetta, uova e panna, ma da pizzaiolo, la pizza che più mi è rimasta impressa è sicuramente la “pizza pasta”, condita con spaghetti (vermicelli) servita con un abbondante strato di formaggio fuso come topping.

Da rabbrividire per un italiano, ma niente affatto aggiungo io. Sappiate che è stata la prima cosa che ho ordinato appena mi sono seduto al tavolo. Gli usi e costumi di tutti gli altri popoli vanno rispettati e assaggiati. Sappiate che anche noi italiani siamo maestri nell’adattare piatti della tradizione straniera, a modo nostro. Se non siete convinti di tutto ciò, non vi rimane altro da fare che chiamare la vostra pizzeria sotto casa e ordinare la classica pizza margherita.

La pizza in Germania
La pizza in Germania

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Pizza senza glutine Ricetta

Pizza senza glutine Ricetta

Per la realizzazione di questa ricetta dobbiamo attenerci a regole ben precise: Usare ingredienti rigorosamente senza glutine. Per tutti coloro che desiderano saperne di più è a disposizione in rete il sito dell’AIC(Associazione Italiana Celiaci) per capire meglio quali sono gli alimenti consentiti e le marche specifiche da utilizzare. In aggiunta a tutto questo, si dovrà fare moltissima attenzione affinchè gli utensili che andremo ad usare, i piani di lavoro, e tutto quello che ci circonda, non sia contaminato da ingredienti che contengono glutine.

Pizza senza glutine ricetta
Pizza senza glutine

Pizza senza glutine Ricetta

Prepareremo questa ricetta con farina di riso e amido di mais, che sono prodotti senza glutine. Otterremo un prodotto molto simile a quello preparato con la farina di grano tenero, croccante all’esterno e morbido al suo interno, un po’ biscottata perché la farina di riso e l’amido di mais appunto non hanno le stesse proprietà di elasticità rispetto al grano tenero, ma risulterà essere allo stesso tempo gustosa. Nessuno dovrebbe privarsi di questo delizioso prodotto.

Per preparare l’impasto per 4 pizze avrete bisogno di:

Farina di riso 700 grammi

Amido di mais 500 grammi

Acqua 700 ml

Sale 20-30 gr

Lievito di birra 15 gr

Olio di oliva 4 cucchiai

Miele 2 cucchiai

Per la preparazione, seguite il metodo dell’impasto classico e lasciate a riposo (lievitazione) per circa 2 ore o fino a quando non sarà raddoppiato di volume.

Tagliate l’impasto lievitato in 4 parti, spianatelo in 4 contenitori tondi per forno, l’impasto ottenuto potrebbe risultare appiccicoso, quindi potrete aiutarvi in questa operazione ungendo i polpastrelli delle vostre mani. Terminata la stesura delle palline, aiutandovi con un pennello cospargete con un po’ di olio le superfici e lasciate l’impasto ottenuto a lievitare per altri 30 minuti. Scaldate il forno a 200 gradi, condite le pizze con gli ingredienti a piacere (consentiti) e infornate per 10 minuti circa o fino a quando il bordo risulterà essere perfettamente dorato.

Servite ben calda e buon appetito.

Pizza senza glutine ricetta
Pizza senza glutine

 

Il sale nell impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza

Il sale ha un compito molto importante nell’impasto della pizza. Grazie alla sua azione, e alle sue proprietà antisettiche, agisce sulla lievitazione rallentando molto la fermentazione dei batteri, quali l’acido lattico, acetico e sui batteri omofermentati. La sua azione sulla formazione del glutine è nota a tutti i pizzaioli e a tutti quelli che lavorano quotidianamente con i prodotti per panificazione. La sua interazione con le proteine presenti nella farina, la glutenina e la gladina conferiscono consistenza alla massa.

Il sale nell’impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza
Il sale

Sono anche note le proprietà di conservante del sale, che impediscono la proliferazione di batteri, quindi il deterioramento del nostro impasto.

Il sale inoltre riduce lo sviluppo di anidride carbonica nel nostro impasto, restituendoci un alveolatura della maglia glutinica regolare ed omogenea.

Va fatta molta attenzione durante la realizzazione dell’impasto, a non fare entrare mai a contatto il sale con il lievito, questo andrebbe a bruciare le cellule del lievito che perderebbero le sue proprietà di trasformare gli zuccheri dell’impasto in alcool etilico e anidride carbonica.

Cosa accadrebbe al nostro impasto se ci dimenticassimo di aggiungere il sale? L’impasto privo del sale, risulterebbe appiccicoso, difficile da lavorare. Noteremo subito che il colore dell’impasto senza sale è molto più bianco rispetto ad un impasto col sale, ma è durante la fase di lievitazione che ci accorgeremo di esserci dimenticati di aggiungere sale, l’impasto lieviterebbe in tempi molto brevi senza arrivare alla maturazione.

Quando si aggiunge il sale nell’impasto?

Se state preparando la pizza a casa vostra e state usando una farina debole(farina comune bianca OO) potreste aggiungerlo all’inizio, insieme alla farina, questo vi aiuterà ad ottenere un impasto tenace, con una buona maglia glutinica. Se invece state usando una farina forte (w fino a 240) il sale va sempre aggiunto a chiusura dell’impasto.

La quantità di sale per l’impasto della pizza va dai 40 ai 60 grammi per ogni litro di acqua.

Il sale nell impasto della pizza
Sale per pizza

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Prosciutto crudo sulla pizza

Prosciutto crudo sulla pizza

Il prosciutto crudo, deve essere sempre aggiunto sopra la pizza appena sfornata, non deve mai essere cotto nel forno.

Prosciutto crudo sulla pizza
Pizza con Prosciutto crudo

Prosciutto crudo sulla pizza

 

Chiarita questa premessa che mi sembrava d’obbligo citare, passiamo ora all’estetica. Qualche bella fetta disposta per bene sopra la pizza a coprire tutti gli ingredienti, sembrerebbe essere la soluzione migliore da adottare, ma, ahimè… una delle cose più raccapriccianti che noto osservando i clienti nelle pizzerie, avviene quando il cliente cerca di tagliare uno spicchio di pizza da mangiare con il prosciutto crudo sopra. Spesso, il prosciutto crudo non vuole proprio saperne di essere tagliato con la pizza, quindi si finisce col tagliare il prosciutto crudo a parte e poi si cerca in tutti i modi di ricomporlo sopra la stessa pizza. Uffa quanto lavoro….

A mio avviso sarebbe più opportuno tagliare il prosciutto crudo in fette piccole, dalle dimensioni di un boccone, la pizza non ne perderà in estetica, e il cliente avrà minori difficoltà nel tagliare e mangiare la pizza con sopra il prosciutto crudo.

Questo vale anche per tutti gli altri salumi che possono avere la stessa consistenza del prosciutto crudo, uno su tutti: lo speck.

Ci sono alcune eccezioni per le quali il prosciutto crudo va cotto in forno, e queste possono essere quando si preparano calzoni e pizze ripiene col prosciutto crudo, in questi casi il prosciutto non verrà cotto completamente essendo nel ripieno, ma si scalderà appena.

Si, mi è capitato anche che qualche cliente chiedesse che lo stesso prosciutto crudo sulla pizza venisse cotto in forno, ma con pessimi risultati, perché si sa che il prosciutto crudo una volta cotto diventa salatissimo, quasi immangiabile.

Una raccomandazione che mi sento invece di dare ai titolari di pizzerie e agli addetti alla spesa, è quella di non comprare prosciutto crudo di dubbia provenienza,con conservanti vari, e che ha l’apparenza di un pezzo di carne cruda, capisco che è un ingrediente molto costoso, ma un eventuale risparmio di 20 centesimi per pizza non vi arricchirebbe, anzi, servendo un prosciutto crudo non di qualità, correrete il rischio di perdere qualche cliente.

Prosciutto crudo sulla pizza
Prosciutto crudo

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Ti do una pizza

Ti do una pizza

Ormai la pizza è entrata a far parte della cultura alimentare Italiana e anche nel linguaggio che usiamo quotidianamente, talvolta la parola pizza viene usata anche per esprimere significati diversi dalla reale pizza da mangiare. Facendo una veloce ricerca in rete ho notato che sono ad esempio moltissime le pizzerie in Italia che si chiamano “ti do una pizza”. La pizza può essere intesa come la pellicola di un film, nel caso di un incidente in auto: “ha fatto una pizza che ha distrutto l’auto”, ma è nel dialetto romano che assume il significato più divertente, viene usata solitamente per descrivere l’atto di dare una sberla a qualcuno: Mo te do na pizza che…..

Ti do una pizza
Ti do una pizza

Ti do una pizza

Sicuramente anche voi avrete usato qualche volta la parola pizza dandogli un altro significato, quindi ho pensato che potrebbe farvi piacere la lettura di qualche frase sul “ti do una pizza” tratta dal dizionario del coatto romano.

Dal dizionario del coatto: http://www.bccromaclub.it/SITO%2007%202005/public/testo/coatto09.htm

Te do na pizza che quando te fermi i vestiti tua sono passati fuori moda Ti picchio molto forte
Te do na pizza che se passi davanti a n’autovelox te fanno er ritiro dea patente Ti do uno schiaffo fortissimo
Te do na pizza che t’abbottono le recchie!!! con uno schiaffo potrei provocarti dei seri danni all’udito
Te dò na pizza che t’apro e tà richiudo come na porta de na capanna Ti dò una pizza che ti faccio male
Te do na pizza che t’attivito per tera come na parker Ti do un ceffone che ti avvito in terra come una vita parker
Te do na pizza che te faccio ferma pe eccesso de velocità Ti do uno schiaffo molto forte
Te dò na pizza che te faccio i capelli castani Ti dò una pizza cosi forte che ti cambio il colore degli occhi
Te dò na pizza che te faccio oh gemello Ti dò una pizza che ti sdoppio
Te dò na pizza che te giro la capoccia, così te posso guarda negli occhi mentre te pijo a carci in culo Credo che discussione stia per prendere una brutta piega, specialmente per te, amico
Te do’ ‘na pizza che te mando ‘n giro coll’Ape “compro tutto pulisco cantine” ! Se ti picchio, ti riduco in poverta’.
Te do na pizza che te smonto come le LEGO Potresti rischiare di essere percosso
Te do’ na pizza io e 10 er pavimento!! Con uno schiaffo ti farei molto male
Te dò nà pizza tanto forte che cuanno finisci da girà li vestiti che porti so annati fori moda

 

Ti do una pizza
Pizza
Come diventare pizzaiolo

Come diventare pizzaiolo

Come diventare pizzaiolo

Pizzaiolo…..Il mestiere più bello del mondo. Detto da me, potrebbe sembrare un affermazione un po’ di parte, visto che faccio questo lavoro ormai da moltissimi anni (quasi 40), ma posso spiegarvi le ragioni per la quale ritengo questo lavoro bello e gratificante.

Mi ha dato l’opportunità di girare il mondo, e nonostante l’età ancora oggi mi capitano opportunità per poterlo fare. Pensandoci bene, solo per questo varrebbe la pena di imparare questo mestiere, ma se aggiungiamo anche altri fattori importanti quali l’ambiente di lavoro, sempre attorniato da staff giovane, opportunità di dare svago alla propria creatività, dovuta alle continue nuove richieste dei clienti, o dai cambiamenti di gusti dovuti ad usi e costumi diversi nei differenti paesi nei quali ho lavorato.

Come diventare pizzaiolo

Come diventare pizzaiolo
Diventare pizzaiolo

Per esercitare questo mestiere, non è richiesto alcun titolo di studio, essendo un lavoro pratico. Il metodo migliore per apprendere è sicuramente affiancare in pizzeria una persona più esperta, e possedere qualità di sacrificio, tanta voglia di imparare e passione per la pizza.

Esistono molte scuole di pizzaioli che organizzano corsi teorici e riservano un ampia parte del corso dedicata alla pratica, indispensabile per potere affrontare il mondo del lavoro.

Se siete interessati a frequentare uno di questi corsi, non dovete fare altro che contattarmi cliccando qui, e vi invierò tutte le info sul calendario dei prossimi corsi di pizzaiolo in programma.

I compiti di un pizzaiolo in pizzeria.

Il pizzaiolo deve avere ottime conoscenze di tutti gli ingredienti che compongono la pizza, i giusti dosaggi per ottenere un impasto di qualità, deve conoscere i tempi di lievitazione e sapere apportare le dovute correzioni, deve avere una completa conoscenza delle tecniche di cottura, forno a legna, forno elettrico, forno a gas, tutto questo senza dimenticare la cosa più importante: soddisfare le richieste di tutti i clienti J

Tra i compiti che ogni pizzaiolo quotidianamente svolge in pizzeria vorrei aggiungere, il rispetto delle norme igenico-sanitarie e della pulizia dell’ambiente di lavoro, il controllo giornaliero del magazzino merci, e provvedere alla corretta conservazione degli alimenti.

Orario di lavoro

L’orario di lavoro di un pizzaiolo deve essere molto flessibile, gran parte del lavoro viene fatto nell’orario di cena, ma soprattutto nei giorni festivi e nel fine settimana.

Se vi guardate intorno, noterete che in ogni strada c’è una pizzeria, quindi le opportunità di lavoro non vi mancheranno.

Come valutare un corso di pizzaiolo.

Non spendete tempo e denaro per un corso che in una settimana pretende di insegnarvi questo mestiere, magari in una classe con altri 20 studenti.

La soluzione migliore sarebbe quella di frequentare uno dei nostri corsi singoli, cioè voi e l’insegnante, che dopo la fase teorica vi seguirà passo passo rapidamente, fino al raggiungimento dell’obiettivo.

Per informazione sui nostri corsi singoli, contattatemi.

Come diventare pizzaiolo
Come diventare pizzaiolo

Altro sulla pizza

Pizza frutti di mare ricetta

Pizza frutti di mare ricetta

Pizza frutti di mare Ricetta

La pizza ai frutti di mare è sicuramente una delle pizze con il pesce più richieste in pizzeria. La troviamo in quasi tutti i menù della penisola, fatta eccezione per qualche pizzeria dislocata lontano dal mare, dove un qualsiasi cliente potrebbe pensare maliziosamente all’uso di ingredienti surgelati per la preparazione di essa.

Fatta con ingredienti facili da reperire, che possono essere: cozze, vongole, qualche seppiolina tagliata ad anelli e qualche mazzancolle da preferire ai gamberetti sgusciati che di solito provengono dall’oriente. Non vorrei essere accusato di razzismo alimentare, ma si sa che il prodotto fresco è tutta altra cosa.

Pizza frutti di mare ricetta
Pizza frutti di mare

Pizza frutti di mare Ricetta

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 seppioline tenere
  • 200g di gamberetti
  • 300g di cozze e vongole
  • 2-3 spicchi d’aglio;
  • prezzemolo tritato q.b.
  • Sale e pepe q.b.

Preparazione:

Dopo aver preparato l’impasto della pizza come illustrato in questo articolo, lasciate riposare l’impasto per la lievitazione almeno fino a che non sia raddoppiato di volume. Se non siete molto esperti per quanto riguarda la lievitazione, potrebbe aiutarvi la lettura di questo articolo.

Disponete le cozze, le vongole, gli anellini di seppia e i gamberetti in una padella con un filo di olio, uno spicchio di aglio tritato, prezzemolo, sale e pepe e in 10 minuti saranno aperte e pronte per l’uso.

Sgusciate le cozze e vongole, ma tenetene qualcuna con il guscio da aggiungere sopra la pizza.

Stendete le palline di impasto della pizza, e anche qui se non siete degli esperti, potrebbe venirvi in aiuto questo post dedicato alla stesura delle palline.

Condite il disco della pizza con il pomodoro, aggiungete i frutti di mare e mettete in forno preriscaldato a 200 gradi per una ventina di minuti.

La pizza ai frutti di mare è solitamente servita senza mozzarella, affinchè non venga coperto il delicato sapore dei frutti di mare, ma.. . . . .

Sfornare, tagliate a spicchi e servite ben calda, magari accompagnata con un ottimo vino bianco secco.

Buon appetito.

Pizza frutti di mare ricetta
Frutti di mare

I frutti di mare su wikipedia

La cacciannanze

La cacciannanze

La Cacciannanze

La cacciannanze è una tipica focaccia marchigiana, una regione d’Italia che ha dato molto alla cucina italiana, cito solo un paio di ricette su tutte: Le olive all’ascolana o il fantastico brodetto di pesce alla Sambenedettese. La ricetta della cacciannanze ha lunghissime tradizioni che ci riportano ai tempi di quando il pane per le famiglie veniva fatto nel forno a legna di casa propria. La parola caccia-annanze nel dialetto marchigiano si potrebbe tradurrre: cacciata innanzi, cioè sfornata prima del pane. Questo prodotto veniva usato soprattutto come uno strumento per controllare la temperatura del forno, se la temperatura era giusta, dopo avere sfornato la cacciannanze si poteva procedere a togliere tutta la brace, pulire con uno straccio il piano di cottura e quindi infornare il pane. A quei tempi, non si potevano commettere errori, il pane era sopravvivenza.

Focaccia la cacciannanze
La cacciannanze

La cacciannanze

Il prodotto ottenuto “cacciannanze”, è un prodotto semplicissimo, condito con olio, sale, aglio e rosmarino. Mi è stato riferito da qualche anziana del paese in cui vivo, che qualche famiglia ricca che all’epoca era benestante, aggiungeva volentieri anche qualche pezzetto di lardo tritato.

Preparazione:

Per la preparazione della cacciannanze iniziate seguendo il procedimento per l’impasto del pane indicato in questo articolo.

Ingredienti

Tritate degli aghi di rosmarino con dell’aglio finemente e aggiungete a queste erbe aromatiche un pizzico di sale.

Lavorazione

Dopo che l’impasto è ben lievitato, deve almeno avere raddoppiato il suo volume, stendetelo su una teglia ben oleata o con carta forno, e aggiungete il trito di erbe aromatiche precedentemente preparato. Aggiungete un filo di olio extra vergine di oliva e ponetela nel vostro forno che avrete precedentemente portato alla temperatura di 200 gradi. La cottura dovrebbe impiegare circa 20 minuti o fino a quando la superfice della vostra cacciannanze risulterà essere perfettamente dorata. A quel punto, sfornate e servite ben calda.

Oggi in molti locali della zona, la cacciannanze viene servita a spicchi, come aperitivo, accompagnata con del vino cotto, altro ottimo prodotto di questo territorio.

La cacciannanze
Come preparare la cacciannanze

Per saperne di piì sulle marche clicca qui

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Una delle domande più comuni che mi viene rivolta dal lettori del mio blog, è la seguente: Questo benedetto olio extra vergine di oliva, va aggiunto o non va aggiunto al nostro impasto della pizza?

Olio nell impasto della pizza
Olio di oliva

Iniziamo questa discussione col dire che nella disciplinare STG della pizza napoletana, l’olio extra vergine di oliva non è menzionato affatto per quanto riguarda l’impasto, mentre è opportuno aggiungere un filo di olio extra vergine di oliva a crudo sulla pizza, prima che essa venga servita al cliente.

Olio nell impasto della pizza

Vi ricordo che la disciplinare STG della pizza Napoletana è valida solo per le pizze cotte in un forno a legna. Quindi l’olio non andrebbe aggiunto nell’impasto, ma …… avendo frequentato per molti anni questo settore, vi posso assicurare che non è del tutto vero. Sono in molti (quasi tutti) ad aggiungere grassi all’impasto, che tipo di grassi? Uno dei più comuni è lo strutto.

Olio nell impasto della pizza

L’olio di oliva si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere una pizza più fragrante, mentre l’olio di semi si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere un prodotto piì croccante.

Va aggiunto all’impasto poco prima della chiusura, mentre se preparate la pizza a casa vostra e usate una farina debole, quella comune del supermercato, è consigliabile aggiungerlo, magari insieme all’acqua, per facilitare il legamento delle proteine, consentendo la formazione di un glutine più omogeneo, che tratterrà maggiormente i gas che andranno a formarsi durante il processo di lievitazione.

Il mio consiglio, è quello di aggiungerne 50 grammi di olio extra vergine di oliva per ogni litro di acqua. Fate attenzione, perché una quantità eccessiva di olio potrebbe rallentare o addirittura compromettere la lievitazione.

Conclusione: In quali casi usare l’olio

Se preparate un impasto per la pizza al piatto che verrà cotta in un forno a legna, e la stessa pizza verrà divorata dal cliente in 2 minuti, potete benissimo fare a meno di aggiungere olio nell’impasto.

Qualora stiate preparando un impasto per pizza a casa vostra, da cuocere in un forno a gas, elettrico o quello piccolo di casa, vi suggerisco di aggiungere dell’olio extra vergine di oliva all’impasto nella quantità di 50 grammi per ogni litro di acqua. Il vostro prodotto finale, risulterà essere migliore, in quanto la pizza nel forno di casa ha una cottura piì lenta, anche 20 minuti in qualche caso, rispetto a un minuto circa nel forno a legna, vi ricordo anche che l’olio nella pizza contribuisce a farla mantenere calda più a lungo, e questo a casa nostra potrebbe esserci utile.

E lo strutto? Ma siiii, se proprio dobbiamo farci male, allora usiamo lo strutto al posto dell’olio.

olio nell impasto della pizza
Strutto di suino

Cosa dice wikipedia sull’olio di oliva

Executive pizza chef